Commento

Il cardinale svizzero Kurt Koch: «L'unità fra le Chiese cristiane è una priorità per Papa Francesco»

«Mi ha colpito, di mons. Corecco, la profondità spirituale della sua visione ecumenica e l’intensa amicizia epistolare con il grande teologo protestante Oscar Culmann», ci confida il card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che lo scorso 23 marzo presso la Facoltà di Teologia di Lugano, in occasione dell’Assemblea dell’Associazione Amici di Eugenio Corecco, ha tenuto una relazione su «Il ministero pastorale del vescovo al servizio dell’unità ecumenica». L’intero intervento sarà pubblicato sulla prossima rivista della FTL.

Durante l’Assemblea è stato dato anche l’annuncio ufficiale della creazione di una Cattedra in memoria del Vescovo Corecco fondatore della Facoltà di teologia di Lugano. A margine dell’intensa lezione abbiamo avvicinato il cardinale per una breve chiacchierata più informale: «Noi uomini non possiamo ricostruire l’unità della Chiesa perché l’unità è solo un dono dello Spirito Santo. Come ci insegna la storia, anche recente, è l’uomo che crea le divisioni. Ecco perché a fondamento del cammino ecumenico c’è la preghiera: l’unità è un dono da chiedere tutti insieme al Padre. L’ecumenismo spirituale è il primo passo per poi creare rapporti amichevoli con le altre Chiese. Come ci sta mostrando Papa Francesco è necessario costruire ponti basati sul dialogo e il rispetto. Solo in questo modo, in seguito, si può fare un vero ed efficace approfondimento teologico sui pochi aspetti che ci dividono e i molti che ci uniscono. A volte sono incomprensioni di natura culturale. Si diventa estranei gli uni gli altri e poi non si riesce più a capirsi. Per questo si deve camminare insieme con pazienza e umiltà».

L’attuale società liquida e pluralista fatica maggiormente a mettere a tema la ricerca dell’unità perché è vista quasi come un ostacolo alla convivenza dei molteplici punti di vista. «Per superare questa mentalità – afferma il cardinale svizzero – si deve riflettere sulla preghiera sacerdotale di Gesù, riportata nel Vangelo di Luca, dove Lui prega il Padre affinché i discepoli «siano una cosa sola… perché il mondo creda». Gesù non comanda l’unità ma prega per l’unità. L’unità non è un obbiettivo fine a sé stesso ma è per la credibilità del Vangelo».

Istituita una Cattedra «Corecco» alla Facoltà di Teologia di Lugano

Tre dimensioni spiccano nella poliedrica personalità del vescovo Corecco: una forte capacità di attenzione a qualsiasi persona; una vivace forza intuitiva in campo teologico e canonistico e una dedizione pastorale come vescovo, generosa e fedele alla Chiesa. Per custodire e sviluppare questa importante eredità una sinergia tra l’Associazione internazionale Amici, a lui intitolata – con il compito di mantenere quel clima amicale che gli era proprio – e la Fondazione Mons. E. Corecco – tesa piuttosto a curare l’aspetto accademico e pastorale della sua eredità – ha promosso l’idea di istituire una Cattedra «Corecco» presso la FTL. Dopo attento dialogo e approfondimento la Facoltà di teologia di Lugano ha deciso di fondare la Cattedra ufficialmente costituita con una apposita Convenzione, firmata dal Rettore Prof. René Roux e il Presidente della Fondazione il Card. Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano. Un comitato scientifico con i rappresentanti delle due istituzioni promuoverà la conoscenza del profilo ecclesiale, pastorale e scientifico del Vescovo Eugenio, attraverso ricerche, dibattiti, Congressi, seminari, pubblicazioni e cicli di lezioni.

Federico Anzini

6 Aprile 2019 | 17:29
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