Il 2019 di Bergoglio tra fresche novità, tanti viaggi e contestazioni pseudo-scismatiche

Continuano «le resistenze interne e gli attacchi. Francesco non teme uno scisma, ha detto durante il volo di ritorno dall’Africa». «Oggi – ricorda Sergio Centofanti, vice direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione su Vatican News in un servizio sul 2019 che si sta chiudendo – abbiamo tante scuole di rigidità dentro la Chiesa, che non sono scismi ma sono vie cristiane pseudo-scismatiche, che finiranno male», perché dietro questo atteggiamento rigido «non c’è la santità del Vangelo». Bisogna comunque «essere miti con le persone che sono tentate di fare questi attacchi», perché «stanno attraversando un problema» e vanno accompagnate «con mitezza». Temono che la Chiesa di oggi non sia più cattolica, mettono in bocca al Pontefice parole mai dette: ma «non è cambiato nessun dogma, c’è solo un passo avanti nell’accoglienza e nella misericordia, non sono state cancellate le devozioni, c’è solo l’invito a viverle col cuore. Con l’esortazione a camminare uniti come popolo, perché lo sviluppo della dottrina sia sempre unito alla vera Tradizione. C’è da domandarsi: i cristiani riusciranno ad essere misericordiosi tra di loro?».

Ma il Papa nel 2019 ha battuto ogni record effettuando 7 viaggi internazionali nei quali ha visitato 11 Paesi in 4 continenti. In Italia, il Papa ha abbracciato a Camerino i terremotati nelle Marche, a Loreto ha firmato l’Esortazione post-sinodale ai Giovani e a Greccio la lettera sul presepe. Il pontefice ha tenuto 41 udienze generali, 56 Angelus e Regina Caeli, oltre 60 omelie in celebrazioni pubbliche, 44 omelie a Santa Marta, senza contare i messaggi, le lettere, i documenti, le interviste diventate libri e i circa 260 discorsi pubblici.
Lo scorso ottobre inoltre si è svolto il Sinodo per la regione Panamazzonica che ha tanto fatto parlare soprattutto per alcune proposte, arrivate dall’assemblea, per l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati e per il diaconato alle donne. Si può poi definire storico l’incontro di febbraio in Vaticano: i responsabili delle Chiese di tutti i continenti hanno affrontato la piaga degli abusi sui minori compiuti in ambito ecclesiale. Con il Motu proprio Vos estis lux mundi, il Papa ha poi stabilito nuove procedure per segnalare abusi, molestie e violenze, e assicurare che vescovi e superiori religiosi rendano conto del loro operato. Francesco ha inoltre abolito il segreto pontificio per questi casi e ha cambiato la norma riguardante il delitto di pedopornografia facendo ricadere nella fattispecie dei delitti più gravi la detenzione e la diffusione di immagini pornografiche che coinvolgano minori fino all’età di 18 anni. E sono proseguiti i lavori del Consiglio dei Cardinali (il C6) per riformare la Curia Romana. Al contempo sono stati fatti passi in avanti anche per la riforma in campo finanziario. Papa Francesco ha rinnovato lo Statuto dello Ior e ha nominato il gesuita Juan Antonio Guerrero Alves prefetto della Segreteria per l’Economia.

Tra gli eventi centrali del 2019, infine, c’è anche l’autorizzazione, da parte del Papa, ad una indagine della magistratura vaticana nei confronti di diverse persone al servizio della Santa Sede riguardo operazioni finanziarie sospette con i soldi dell’Obolo di San Pietro per il quale lo stesso Pontefice, nel viaggio di ritorno dal Giappone ha parlato di «presunzione» del reato di «corruzione».

fonte: IlfarodiRoma/red

30 Dicembre 2019 | 11:21
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2019 (8), PapaFrancesco (1459)
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