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Chiesa

I vescovi del Cile e il dramma degli abusi: un «fallimento»

Errori, sottovalutazione, superficialità. In una parola «fallimento»: è un lungo elenco di mea culpa quello che i vescovi cileni offrono ai fedeli e a tutta l’opinione pubblica riguardo alla drammatica vicenda degli abusi sessuali commessi da esponenti del clero. Al termine dell’assemblea plenaria straordinaria, convocata proprio per confrontarsi sul tema, i 32 vescovi del Cile hanno redatto un documento, illustrato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Santiago del Cile.

I vescovi hanno riconosciuto di aver fallito nei loro doveri di pastori nei casi di abusi sessuali

Il testo — presentato ai giornalisti dal presidente della Conferenza episcopale, il vescovo Santiago Silva Retamales, e dal segretario dell’organismo episcopale nonché amministratore apostolico di Rancagua, monsignor Fernando Ramos — è incentrato sulla grave crisi che sta vivendo la Chiesa in Cile. I vescovi hanno riconosciuto di aver fallito nei loro doveri di pastori nei casi di abusi sessuali su minori e hanno reso noto le decisioni e gli impegni assunti, a breve e medio termine, per raggiungere la verità, la giustizia e il risarcimento delle vittime. Riconosciamo «con umiltà — scrivono i presuli — che abbiamo fallito nei nostri doveri di pastori poiché non abbiamo saputo ascoltare, credere, partecipare o assistere le vittime di gravi peccati e ingiustizie commesse da sacerdoti e religiosi. A volte non abbiamo saputo reagire tempestivamente di fronte agli abusi sessuali dolorosi, di potere e di autorità e, pertanto, chiediamo perdono in primo luogo alle vittime e ai sopravvissuti».

La richiesta di perdono dei presuli
I presuli dichiarano il loro sincero pentimento di fronte a «coloro che hanno invece accompagnato le vittime, le loro famiglie, che hanno responsabilmente fatto sforzi per cercare la verità, la giustizia, la riparazione e purificazione, così come di fronte alle centinaia di religiosi e laici che ogni giorno danno testimonianza di amore, di misericordia e della redenzione di Cristo e che sono colpiti nel loro ministero a causa degli errori, dei peccati e dei delitti commessi».

I passi concreti adottati dall’Assemblea dei vescovi cileni

Diversi sono i passi concreti adottati dai presuli: l’inserimento nelle linee guida della Chiesa cilena sul tema abusi dell’esigenza di una piena collaborazione tra autorità ecclesiastiche e magistratura nei casi di abuso. La trasparenza da parte delle diocesi (e la richiesta di fare altrettanto alle congregazioni religiose) nel comunicare con tempestività qualsiasi avvio di investigazione previa su presunti casi di abuso. Nuovi poteri e competenze al Consiglio nazionale di prevenzione di abuso e accompagnamento delle vittime, che sarà d’ora in poi presieduto dall’avvocato Ana María Celis Brunet. Sono queste le principali decisioni assunte dall’assemblea plenaria della Conferenza episcopale cilena

Ricordiamo che nei mesi scorsi il Papa aveva incontrato di persona i vescovi del Cile per questa vicenda e che successivamente ha accolto le dimissioni di diversi presuli coinvolti in prima persona nella copertura di preti pedofili.

fonte: Osservatore romano/agenzie/red

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6 Agosto 2018 | 06:32
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