Internazionale

I vescovi canadesi contro il nuovo documento sull'eutanasia

Se la nuova legge venisse approvata, la MAID (»assistenza medica nella morte») verrebbe fornita a persone che non si avvicinano nemmeno alla morte, ma che stanno sperimentando una sofferenza che trovano intollerabile e che non vogliono più vivere. Le disposizioni contenute nel disegno di legge C-7 sull’eutanasia permettono anche di eseguire l’eutanasia senza il consenso esplicito del paziente al momento della procedura in determinate circostanze. Si sono espressi così i vescovi canadesi in un documento presentato questa settimana al Comitato permanente per la giustizia e i diritti umani.

L’accessibilità alle cure palliative

Il documento insiste sul fatto che l’unica risposta alla sofferenza dei pazienti è la buona qualità e l’accessibilità delle cure palliative per tutti: «L’esperienza pastorale dei vescovi ha dimostrato che i pazienti sono più propensi a chiedere l’eutanasia / suicidio assistito quando il loro dolore non è adeguatamente gestito da cure palliative di buona qualità, quando la loro dipendenza da altri per fornire assistenza e sostegno non è adeguatamente soddisfatta o quando sono socialmente emarginati». Inoltre, sostengono i vescovi, «le cure palliative offrono la scelta di un’opzione migliore che non è veramente accessibile a tutti i canadesi».

La cura compassionevole

Una buona cura palliativa, «affronta la solitudine, la paura, l’angoscia e la disperazione in modo compassionevole attraverso il sostegno della famiglia e della comunità» e «rispetta la dignità della persona e riconosce che la vita umana ha un valore oggettivo e trascendente», viene sottolineato nel documento che fa riferimento alla recente Lettera Samaritanus bonus della Congregazione della Santa Sede per la Dottrina della Fede.

Ai legislatori, ai cattolici e alle persone di buona volontà

I vescovi canadesi hanno quindi rinnovato il loro appello ai legislatori canadesi affinché respingano il disegno di legge C-7 e ai «cattolici e a tutte le persone di buona volontà» affinché facciano sentire la loro voce, sottolineando che tali leggi «colpiscono le fondamenta dell’ordine giuridico e feriscono profondamente i rapporti umani e la giustizia e che la legittimazione del suicidio assistito e dell’eutanasia «è un segno del degrado dei sistemi giuridici».

Vatican News

14 Novembre 2020 | 15:58
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