Padre Fernando Karadima (foto: VaticanInsider)
Chiesa

I sacerdoti cileni vittime degli abusi: grazie al Papa che ci ascolta

I sacerdoti cileni inviatati dal Papa a Casa Santa Marta dal primo al tre giugno perché in gioventù hanno subito «abusi di potere, abusi di coscienza e abusi sessuali» da parte del sacerdote pedofilo Fernando Karadima hanno espresso la loro gratitudine a Jorge Mario Bergoglio, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi in Cile, sottolineando l’intenzione di condividere con il Pontefice argentino la propria esperienza e la propria percezione del problema e suggerire «soluzioni per uscire da questo grande problema strutturale».

 

L’incontro del Papa, annunciato ieri dalla sala stampa vaticana,

avviene dopo l’incontro con un primo gruppo di vittime di padre Karadima

e dopo l’incontro con i vescovi cileni, convocati la scorsa settimana in Vaticano, che alla fine hanno rassegnato in blocco le dimissioni nelle mani del Papa.

 

«Vogliamo far sapere che un gruppo di sette sacerdoti e due laici siamo dell’arcidiocesi di Santiago del Cile siamo stati invitati dal Santo Padre, Papa Francesco, a condividere la nostra esperienza in un incontro personale con lui nella Casa Santa Marta tra il primo e il tre di giugno», hanno affermato tre sacerdoti, Eugenio de la Fuente, Alejandro Vial e Francisco Astaburuaga in un comunicato firmato anche da altri due sacerdoti, Javier Barros e Sergio Cobo, mentre altri quattro hanno preferito di mantenere riservata la propria identità.

 

«Mentre la maggior parte di noi ha collaborato nel processo di ascolto di monsignor Charles Scicluna e di mons. Jordi Bartomeu (inviati dal Papa ad ascoltare le vittime, ndr.) in particolare nel corso della loro missione speciale in Cile durante la seconda metà del mese di febbraio 2018, altri due membri di questo gruppo hanno collaborato successivamente alla visita. La maggiora parte di noi siamo stati vittima del sistema abusivo praticato quando partecipavamo alla vita della parrocchia del Sagrado Corazon de Providencia di El Bosque. Altri membri di questo gruppo hanno collaborato specialmente nel processo di accompagnamento e vicinanza alle vittime. Speriamo che la nostra esperienza possa servire anche per dare voce a molti altri che hanno sofferto gli abusi o hanno accompagnato le persone abusate».

 

«Vogliamo esprimere pubblicamente – hanno aggiunto – la nostra gratitudine al Santo Padre per questo invito, che si inscrive nella sua intenzione di sviluppare un processo sinodale per ristabilire la giustizia e la comunione, in particolare nella nostra arcidiocesi di Santiago e nel suo presbiterio. Chiediamo a tutti coloro che conosceranno questo comunicato che comprendano la delicatezza di questa iniziativa del Santo Padre e la necessità di salvaguardare il più possibile la confidenzialità e il carattere privato nel corso di questo incontro personale con il Papa. Per tale motivo anche annunciamo che non realizzeremo più comunicazioni pubbliche prima del nostro rientro a Santiago».

 

Rispondendo ad alcune domande dopo aver letto la dichiarazione, don Astaburuaga ha detto che l’invito del Papa «soprattutto in questo contesto è una situazione di grande consolazione e speranza di fronte alla situazione che stiamo vivendo, per poter collaborare e andare avanti nella situazione ecclesiale e per essere in grado di riparare tutti i danni che si sono potuti causare in questa situazione». Don Vial ha ricordato di avere «accompagnato per 20 anni Juan Carlo Cruz e James Hamilton come loro consulente legale e ovviamente dopo 20 anni è una gioia molto profonda incontrare il Santo Padre e parlargli di cosa hanno significato questi 20 anni».

 

Don De La Fuente, da parte sua, ha detto che l’incontro con il Papa sarà l’occasione per «dirgli la nostra percezione personale e la nostra esperienza» per proporre «circostanze o soluzioni per uscire da questo grande problema strutturale», sottolineando poi che «il Papa ha constatato che c’era un problema, una crisi nella Chiesa cilena. Tutto quello che egli percepisce è molto ben espresso, e ci rappresenta, nella lettera che ha inviato ai vescovi, e siamo completamente sulla sua linea».

Iacopo Scaramuzzi – VaticanInsider

Padre Fernando Karadima (foto: VaticanInsider)
24 Maggio 2018 | 07:30
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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