gmg2019

«I nostri limiti non ci paralizzino, non ci impediscano di vivere la missione»

Nello Stadio Rommel Fernandez di Panama, prima del congedo e della partenza in aereo, papa Francesco ha incontrato ieri tutti «gli angeli custodi», ovvero i centinaia di volontari che hanno operato incessantemente per la riuscita di questa GMG ormai giunta al suo termine. «Andate e fate conoscere al mondo ciò che avete vissuto in queste giornate, non con le parole, ma con le opere»: è un lungo discorso quello che tiene Bergoglio e che tocca anche le testimonianze che lo hanno preceduto.

«Avete voluto dedicare il vostro tempo, le energie, le risorse a sognare e costruire questo incontro. Avreste perfettamente potuto scegliere altre cose – ha detto Bergoglio – , ma avete voluto impegnarvi. Dare il meglio di voi per rendere possibile il miracolo della moltiplicazione non solo dei pani ma della speranza. E c’è bisogno di moltiplicare la speranza. Qui, ancora una volta, dimostrate che è possibile rinunciare ai propri interessi a favore degli altri».

L’appuntamento con il Papa è intervallato da momenti di musica e danza e dalle testimonianze di una pellegrina di Lisbona, dove si terrà la prossima GMG nel 2022, e di un ragazzo e di due ragazze panamensi. Tra queste c’è anche Stella Maris del Carmen che racconta con commozione di aver fatto tre anni fa insieme alla sorella i lavori più umili, come vendere muffin e caramelle, pur di racimolare una somma che gli permettesse di partecipare alla GMG di Cracovia. Ma in quell’anno tutti e tre i loro nonni sono morti e le due ragazze hanno dovuto impiegare i risparmi per coprire le spese. Poi la «sorpresa» di Dio di sapere che tre anni dopo il Papa sarebbe andato a casa loro, a Panama, per celebrare lo stesso evento tanto desiderato. Stella Maris non ha esitato ad arruolarsi tra i volontari del suo Paese. Il Papa l’ha abbracciata con affetto e a braccio le ha detto: «Quanto leggevi ho sentito quasi una voglia di piangere… Hai rinunciato a partecipare a qualcosa che ti piaceva e che avevi sognato per poter aiutare e sostenere la tua famiglia, per onorare le tue radici. E questo ti fa donna, ti fa adulta! Il Signore, senza che te lo aspettassi né lo pensassi, ti stava preparando il regalo che la GMG sarebbe venuta nella tua terra. Al Signore piace fare questi scherzi, rispondere così a questa generosità, è così che ci vuole bene».

Questo è un messaggio per «molti di voi che hanno fatto rinunce di ogni tipo», afferma il Papa. «Avete dovuto accantonare sogni per prendervi cura della vostra terra, delle vostre radici. Questo il Signore lo benedice sempre, e non si lascia vincere in generosità. Ogni volta che rinviamo qualcosa che ci piace per il bene degli altri e specialmente dei più fragili, o delle nostre radici come sono i nostri nonni e anziani, il Signore ce lo restituisce al cento per uno. Perché nella generosità nessuno può vincerlo, nell’amore nessuno può superarlo».

Il Papa si rivolge anche a Bartosz che parlava delle «debolezze» di molti ragazzi nello svolgere questo servizio. «Il bello è che queste debolezze non ti hanno fermato nel tuo impegno e nemmeno sono diventate la cosa centrale e più importante», sottolinea. L’invito è per tutti: «Non lasciare che i limiti, le debolezze e nemmeno i peccati ci frenino e ci impediscano di vivere la missione, perché Dio ci chiama a fare quello che possiamo e a chiedere quello che non possiamo, sapendo che il suo amore ci prende e ci trasforma in maniera graduale».
«Grazie a tutti», prosegue, «in questi giorni siete stati attenti e disponibili fino ai più piccoli, quotidiani e apparentemente insignificanti dettagli, come offrire un bicchier d’acqua, e – contemporaneamente – avete seguito le cose più grandi che richiedevano molta pianificazione. Avete preparato ogni particolare con gioia, creatività e impegno, e con molta preghiera. Perché le cose pregate si sentono in profondità».

«Voi ora sapete come batte il cuore quando si vive una missione, e non perché qualcuno ve l’ha raccontato, ma perché l’avete vissuto. Avete toccato con mano che «nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici»». Dopo questa «esperienza di fede più viva, più reale», adesso arriva il momento dell’invio: «Andate e raccontate, andate e testimoniate, andate e trasmettete quello che avete visto e udito – esorta il Papa -. Tutto questo, cari amici, fatelo conoscere. Non con tante parole ma, come avete fatto qui, con gesti semplici e quotidiani, quelli che trasformano e fanno nuove tutte le ore».

«Non so se ci sarò alla prossima Giornata mondiale della Gioventù – conclude Francesco -, ma Pietro sicuramente ci sarà e vi confermerà nella fede». In ogni caso, in questo tempo di preparazione a Lisbona – dice – «andate avanti, con forza e coraggio».

Vatican Insider/Redazione

28 Gennaio 2019 | 06:30
Tempo di lettura: ca. 3 min.
gmg (151), missione (221), Papa (1255), volontari (6)
Condividere questo articolo!