«I cattolici e i dubbi di fronte al vaccino»: una riflessione

«Nella variegata galassia dei no-vax c’è anche una componente cattolica, piccola ma assai chiassosa, soprattutto sul web».

Comincia con queste parole la riflessione di Carlo Silini, caporedattore e editorialista per il ‘Corriere del Ticino’, sulle critiche provenienti da alcune frange del mondo cattolico rispetto all’opportunità di vaccinarsi.

Silini si concentra su quello che definisce «l’argomento più serio» di chi contesta le inoculazioni anti-Covid 19: «I vaccini provengono da feti abortiti».

Per la realizzazione dei vaccini, gli scienziati utilizzano oggi cellule sviluppate in laboratorio, discendenti del materiale biologico prelevato da due feti abortiti negli anni Settanta e Ottanta. Va dunque chiarito, specifica Silini, che: «Nessuno ci sta iniettando materiale abortivo nel corpo e nessun aborto è stato indotto nel 2020 per permettere lo sviluppo dei vaccini».

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha affermato nel dicembre 2020 che «quando non sono disponibili vaccini contro il Covid 19 eticamente ineccepibili» è «moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid 19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione».

Lo stesso Papa Francesco ha più volte ribadito la necessità di vaccinarsi, in ultimo con un video del 18 agosto 2021 in cui affermava: «Vaccinarsi è un atto di amore».

In ogni caso, sempre la Congregazione per la Dottrina della Fede ha posto un’ulteriore sottolineatura: «Coloro che, comunque, per motivi di coscienza, rifiutano i vaccini prodotti con linee cellulari procedenti da feti abortiti» sono chiamati ad «adoperarsi per evitare, con altri mezzi profilattici e comportamenti idonei, di divenire veicoli di trasmissione dell’agente infettivo». Come dire, conclude Silini: «Se non vuoi vaccinarti metti la mascherina, tieni le distanze e assumi le tue responsabilità rispetto al resto della collettività».

LEGGI L’ARTICOLO: ‘I cattolici e i dubbi di fronte al vaccino’ sul sito del ‘Corriere del Ticino’ (l’articolo integrale è per gli utenti abbonati)

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