Haiti: rapiti cinque sacerdoti e due suore

Giancarlo La Vella – VATICAN NEWS

Sono cinque sacerdoti cattolici, tra cui due francesi, e due suore le vittime dell’ennesimo episodio di violenza avvenuto ad Haiti. La notizia è stata comunicata dalla Conferenza Episcopale locale, sottolineando che i rapitori hanno chiesto una somma di un milione di dollari per la liberazione dei sette religiosi. Il gruppo era in viaggio nella zona a nord est della capitale Port Au Prince, quando è avvenuta l’aggressione. Al momento non si hanno ulteriori particolari. 

La lunga crisi di Haiti

Il Paese caraibico, che occupa circa un terzo dell’isola di Hispaniola, nelle Antille, sta attraversando una grave crisi economica, politica e sociale, che potrebbe esplodere in rivolgimenti e svolte autoritarie. Da tempo è sempre più lacerato da rapimenti e crimini violenti che avvengono in un clima di profondo dissesto causato negli ultimi 15 anni da uragani, terremoti ed epidemie. Ne è seguita un’emergenza umanitaria senza precedenti che dura ancora oggi nonostante la mobilitazione della comunità internazionale. In particolare il terremoto del 12 gennaio 2010 mise in ginocchio il Paese. Quel sisma di magnitudo 7 oltre 11 anni fa provocò almeno 200mila morti, una cifra che secondo alcune stime si aggira addirittura intorno al mezzo milione di persone.

L’esortazione dei vescovi a reagire

I sette ecclesiastici, secondo un’agenzia di stampa locale, sarebbero stati rapiti da una famigerata banda criminale. «La Nazione deve alzarsi per combattere questi episodi», ha commentato padre Gilbert Peltrop, segretario generale della Conferenza haitiana. Il sequestro avviene a meno di due settimane dal rapimento da parte di uomini armati di un pastore ed altre tre persone. Haiti ha circa 10 milioni di abitanti, di cui oltre il 70% vive sotto la soglia di povertà. Uno dei Paesi più poveri del continente, dove anche la questione migratoria è un problema di primo piano. 

Un nuovo muro

Si stima siano 500mila i migranti haitiani che attualmente vivono nella Repubblica Domenicana, la maggior parte dei quali illegalmente. Il presidente della Repubblica Dominicana, Luis Abinader, lo scorso mese ha annunciato un piano per la costruzione di una recinzione di 380 chilometri al confine con Haiti allo scopo di risolvere i problemi di immigrazione illegale, traffico di droga e circolazione di veicoli rubati. Lungo il confine tra i due Paesi caraibici, che condividono l’isola di Hispaniola, esistono già delle barriere.

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12 Aprile 2021 | 10:37
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