Internazionale

Haiti. Messaggio dei vescovi: ridare speranza al Paese

Un pressante appello a rinunciare alla violenza in tutte le sue forme e l’auspicio che questo Natale sia per tutti gli haitiani una fonte inesauribile di gioia, pace e amore: è quanto esprimono i vescovi di Haiti nel loro messaggio natalizio e per il nuovo anno, diffuso al termine della 123.ma Assemblea plenaria della Conferenza episcopale, svoltasi nei giorni scorsi a Lilavois. L’argomento tocca da vicino la nostra Diocesi, che si è appena mobilitata per un progetto umanitario in terra haitiana.

Per troppo tempo il popolo di Haiti è stato ingannato dai suoi leader
Al centro del messaggio la situazione del Paese, attraversato nuovamente in queste settimane da forti tensioni politiche dopo l’annuncio dei risultati delle elezioni presidenziali del 20 novembre e duramente provato dal recente uragano Matthew. Nel documento i presuli richiamano le responsabilità della classe dirigente: «Per troppo tempo il popolo di Haiti è stato ingannato dai suoi leader». Il risultato – affermano – è un clima di diffusa «frustrazione, disfattismo e sfiducia», come conferma l’ulteriore calo dell’affluenza alle urne all’ultima tornata elettorale, scesa al 21% degli aventi diritto di voto. Una partecipazione inaccettabile per una società che si vuole democratica.

Restituire speranza e fiducia
Di qui l’appello «ai dirigenti ad adoperarsi per ridare fiducia alla popolazione, che vive con la sensazione di essere stata tradita, oltraggiata e usata. È urgente – aggiungono –  ascoltare la sofferenza delle persone a prendere decisioni politiche ed economiche in grado di restituire la speranza».

I politici siano protagonisti del rinnovamento tanto atteso da tutti gli haitiani
I presuli si rivolgono in particolare ai leader politici affinché mettano da parte ogni atteggiamento trionfalistico e collaborino per garantire quella stabilità politica e sociale di cui l’isola ha bisogno per il suo sviluppo: «I partecipanti alle elezioni non si considerino come perdenti o vincitori, ma piuttosto come protagonisti del rinnovamento tanto atteso da tutti gli haitiani».   Il messaggio cita come esempio incoraggiante in questo senso la grande mobilitazione nazionale per le vittime dell’uragano Matthew: un esempio di solidarietà da ripetere anche in altre situazioni.

Il popolo haitiano ha sete di un autentico rinnovamento
Provato da troppo tempo, il popolo haitiano «ha sete di un autentico rinnovamento a tutti i livelli: spirituale, etico, sociale e politico». Perché questo sia possibile – conclude il messaggio – occorre «coltivare la fiducia reciproca; riscoprire e promuovere i valori civili e umanitari della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza; fondare l’esercizio del potere sul perseguimento disinteressato del bene comune; prendere coscienza che ogni haitiano è responsabile del presente e del futuro del Paese e della salvaguardia dell’ambiente che è la nostra casa comune».

(Lisa Zengarini/Radio Vaticana)

14 Dicembre 2016 | 08:00
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