Papa e Vaticano

Grech: la novità del Sinodo non è un sogno del Papa ma del Concilio

Il Papa delle periferie non lo ha mai considerato altrimenti e lo ha ripetuto molte volte fin dall’inizio del suo ministero: la Chiesa è un popolo in cammino con i suoi pastori in testa al gregge, o nel mezzo o in coda, ma comunque un popolo che ha «fiuto» per le cose dello Spirito. E questa convinzione – che in realtà viene dal Vaticano II – è la stessa messa alla base di un itinerario che porterà, in modo nuovo rispetto al passato, a preparare e poi vivere l’Assemblea sinodale dell’ottobre 2023. Un percorso che, com’è noto, dovrà consentire nelle sue varie tappe di raggiungere e coinvolgere i fedeli di ogni ordine e grado. Il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ribadisce ai media vaticani che lungo questa dorsale si sta muovendo il lavoro della Segreteria e che anche la serie di incontri in modalità virtuale, iniziata il 14 giugno e in programma fino al 18, vuole rendere concreti quell’ascolto e quel confronto messi alla base del processo sinodale:

Quando abbiamo fatto il nuovo itinerario, quella non è stata una nostra invenzione, abbiamo ascoltato anche ciò che alcuni vescovi avevano già comunicato alla Segreteria negli anni passati. Inoltre, è un itinerario che rispecchia la volontà del Santo Padre o, meglio ancora, la natura della Chiesa, perché questo non è un sogno di Papa Francesco ma è l’insegnamento del Vaticano II: una Chiesa che è popolo di Dio.

Grech: il Sinodo si trasforma per dar spazio al popolo di Dio
Allora, con questo background abbiamo avanzato la proposta di questo nuovo itinerario sinodale per cui, come dice l’Episcopalis communio, il Sinodo non è più un evento, ma un processo. Cioè, non è più l’evento del Sinodo dei Vescovi che si celebra ogni tre anni a Roma, ma è un processo. Allora, appena abbiamo disegnato l’itinerario, prima di pubblicarlo, ci siamo messi in contatto con i presidenti e i segretari generali delle Assemblee continentali delle Conferenze episcopali proprio per sentirli, perché questo è un progetto che deve essere attuato anche dai nostri partner, che sono i vescovi. Poi abbiamo curato la pubblicazione e successivamente ci siamo imbarcati in quest’altra esperienza: un incontro con i presidenti, i segretari generali – e abbiamo rivolto l’invito anche al Consiglio permanente – di tutte le Conferenze episcopali del mondo, proprio per programmare sinodalmente il processo per un sinodo sulla sinodalità.

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15 Giugno 2021 | 16:23
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