Gli episcopati di Francia, Germania e Svizzera riflettono sull'Europa

Le elezioni europee di maggio saranno al centro della discussione alla quale prenderà parte mons. Félix Gmür, Vescovo di Basilea e Presidente della Conferenza dei Vescvoi svizzeri.

Nella convinzione che rilanciare l’Europa passa da una ridefinizione del bene comune, le Conferenze episcopali di Francia, Germania e Svizzera vorrebbero condurre una riflessione approfondita su questa tematica. Per questo hanno messo in piedi una piattaforma di discussione, con circa 80 partecipanti dai tre Paesi, provenienti sia dal mondo ecclesiale, che universitario, economico e politico.

L’Unione europea alla ricerca di un nuovo soffio vitale

«L’Unione europea non può più contare sull’unanimità e cerca un nuovo soffio, una nuova ispirazione per rispondere alle aspirazioni dei suoi cittadini», dice in un comunicato l’episcopato francese.

Le elezioni europee avranno luogo il 26 maggio. Si svolgeranno in un contesto connotato da molteplici difficoltà: una forte contestazione delle inuguaglianze economiche, sociali e territoriali in Francia, la rimonta dei populismi nei differenti Paesi europei, l’incertezza concernente la Brexit, la crisi migratoria, la difficile transizione ecologica e un clima internazionale generalmente instabile.

Ridefinire il bene comune

Mosse dalla convinzione che il rilancio di un progetto europeo passa dalla ridefinizione del bene comune, le Conferenze episcopali di Germania, Francia e Svizzera sperano di poter portare il loro contributo a un dibatttito democratico, organizzando una piattaforma di dialogo sul tema.

Questo incontro si svolgerà sotto la presidenza del card. Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Presidente della Conferenza episcopale tedesca; di mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e Presidente della Conferenza episcopale francese e di mons. Félix Gmür, Presidente dei Vescovi svizzeri.

Il colloquio si svolgerà in tre sessioni, durante le quali ci saranno tre interventi che esploreranno il tema del bene comune. Un approccio storico permetterà dapprima di sottolineare il carattere dinamico di questo concetto, con la partecipazione di Thomas de Maizière, ex ministro tedesco della Difesa e degli Interni; di Sylvie Goulard, ex ministro francese e ex deputato europeo; vi parteciperà inoltre Enrico Letta.

Nuove piste

Una seconda sessione si concentrerà sulla perdita di senso del bene comune, con la partecipazione, questa volta di Andreas Röder, professore di Storia contemporanea all’Università di Mayence; Georg Kohler, professore emerito di Filosofia politica all’Università di Zurigo e il padre gesuita Gaël Giraud.

La terza sessione esplorerà delle possibili piste per ridefinire il bene comune, con Thomas Gomart, direttore dell’Istituto di Relazioni internazionali; Elena Lasida, professoressa di economia et Michel Aglietta, professore emerito di economia all’Università di Paris-Ouest.

Dal 2015

I responsabili delle Conferenze episcopali dei tre Paesi si riuniscono tutti gli anni per degli scambi informali. Dal 2015, hanno però incominciato a organizzare ogni due anni un incontro su un tema d’attualità. Il primo incontro ha avuto luogo a Roma nel 2015, in concomitanza con il Sinodo sulle famiglie, il secondo a Berlino nel 2017 sulle migrazioni. Anche se la Svizzera non è membro dell’Unione europea, la sua presenza al dibattitto di quest’anno potrà comunque apportare delle riflessioni significative, in quanto essa è collocata in un punto strategico dell’Europa.

cath.ch/red

22 Marzo 2019 | 16:14
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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