Ticino e Grigionitaliano

Giovani: la fragilità cresce, è necessario non lasciarli soli

Non mancano in queste ultime settimane del 2021 appelli e statistiche che si rincorrono per mettere a fuoco lo stato sociale degli svizzeri. Caritas Svizzera ha diffuso lunedì scorso i dati non ufficiali di uno studio che riguarda la povertà nel Paese, secondo il quale, tra altri, sarebbero soprattutto i lavoratori poveri (precari e a ore) a preoccupare. Oltre a questo aspetto di povertà materiale, ve ne è un altro che alcune realtà riscontrano sul territorio e che è stato messo in rilievo anche dall’Ufficio federale di statistica: il disagio morale e interiore dei giovani in aumento, a causa del lungo protrarsi della situazione pandemica. Situazioni interiori che possono portare anche ad una precarietà economica. Ne parliamo con Gianfranco Plebani, presidente delle Conferenze S.Vincenzode’Paoli a livello cantonale e Fra’MartinoDotta,direttore della Fondazione Francesco.

Indebitamento e fuga dalla realtà Raggiungiamo Plebani mentre risponde all’ennesima chiamata, in un’altra giornata di fuoco «al fronte», come dice lui, dispiegando forze ed energie nel tentativo di rispondere alle numerose richieste economiche che con i volontari delle Conferenze SanVincenzode’Paoli,devegiornalmente affrontare. Richieste provenienti da tutto il Ticino che si trasfor-mano talvolta in sfogo e denuncia, nella speranza di trovare uno sbocco ai diversi problemi segnalati accanto a quelli economici. La pandemia in corso e l’incertezza che ne deriva, hanno infatti acutizzato alcune «valvole di sfogo» di un disagio che riguarda soprattutto la fascia d’età tra i 25 anni e i 45 anni, almeno secondo i casi incontrati da Plebani. Persone più fragili, tra le quali anche quelle che mettono mano al borsellino e alla carta di credito al di là delle proprie capacità economiche. Lo fanno per distrarsi, cercando diversivi nel gioco d’azzardosovente online, negli acquisti in leasing o in quelli con pagamenti a rate. Il risultato è che si spende oltre le proprie possibilità. Ci sono poi nonni e genitori

che aiutano nipoti e figli indebitati e si indebitano a loro volta. «I più colpiti da questo fenomeno sono i giovani e i giovani adulti, la fascia tra i 25 e i 45 anni», ci racconta Plebani. «Avere una carta di credito in mano ti fa sentire capace di sostenere qualsiasi tipo di spesa, quando in realtà non è così e le bollette, a fine mese, si accumulano nel cassetto di casa senza nemmeno più il coraggio di aprirle». Una situazione nota, acuitasi in questi anni pandemici. «In questi casi di indebitamento la nostra Associazione agisce con molto discernimento: dobbiamo capire, infatti, quando è realmente necessario intervenire e se il nostro aiuto può essere o meno parzialmente risolutore. Ad ogni modo è estremamente importante far sentire che si è vicini a coloro che chiedono aiuto, che li si ascolta, che non vengono lasciati soli ».

Alle Conferenze di San Vincenzo si rivolgono anche donne sole e famiglie monoparentali che non arrivano a fine mese, ma ora, accanto alle emergenze di sempre, si registra anche questo fenomeno acuito dalla pandemia.

Casa Martini: sempre più giovani hanno bisogno di un tetto 

Dal suo osservatorio Fra’ Martino Dotta non può che confermare la tendenza riscontrata da Plebani e che riguarda difficoltà crescenti tra giovani e giovani adulti. Nello specifico ci parla dell’aumento di giovani che necessitano di una dimora temporanea, sia a seguito di un allontanamento da casa o di conflittualità in famiglia. Giovani senza lavoro che non possono pagarsi un alloggio. Casa Martini a Locarno offre una possibilità di prima accoglienza, con 16 posti letto per situazioni in emergenza. In questo periodo le richieste sono in notevole crescita. La struttura – inaugurata ad inizio febbraio 2020 – è un luogo di prima accoglienza sociale dove viene data la possibilità alle persone di incontrarsi e avere dei colloqui qualificati con collaboratori specializzati. Esperienza che non lascia soli, garantendo a chi è accolto quel contesto comunitario e sociale che è fondamentale per riorganizzare una ripartenza nella vita.

Come sostenere le emergenze sociali

Casa Martini a Locarno fa parte della Fondazione Francesco per l’aiuto sociale, diretta da Fra’ Martino Dotta. La Fondazione, che gestisce anche il Centro Bethlehem Lugano (accoglienza diurna) e il Fondo di solidarietà – che è un aiuto finanziario diretto alle persone in difficoltà –, sta promuovendo anche la ristrutturazione a fini sociali della masseria di Cornaredo. Tanti progetti che comportano degli investimenti. La Fondazione Francesco non fa capo a fondi pubblici ma si appella alla generosità della società nel suo insieme. Un modo per poter aiutare le persone in difficoltà e poter offrire degli spazi di socializzazione e d’incontro in questo periodo così difficile. Per rispondere alle esigenze delle persone accolte e assistite dalla fondazione Francesco, sul sito regaloamico.ch si può acquistare un regalo natalizio a favore delle iniziative sociali di Fra’ Martino.

Quanto alle Conferenze di San Vincenzo de Paoli, il sodalizio , portato avanti da volontari, vive di provvidenza. I volontari, i cosiddetti vincenziani, si pongono con discrezione al servizio di persone nel bisogno, sole, malate, bisognose di ascolto, prestando il loro aiuto in modo rapido e personale con visite e colloqui confidenziali, servizi di trasporto o di refezione, offerta di accompagnamento e di compagnia, aiutando le vittime della povertà con consigli e intermediazione nella loro difficile situazione di vita. Per un contatto generale con l’associazione, è possibile consultare il sito sanvincenzoticino.ch, oppure scrivere a info@sanvincenzoticino. ch.

di Cristina Vonzun e Laura Quadri

13 Dicembre 2021 | 23:38
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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