Commento

Giovagnoli: Roncalli e Wojtyla attualizzati da Papa Francesco

Ricorre giovedì 27 aprile il terzo anniversario della Canonizzazione di San Giovanni XXIII e di San Giovanni Paolo II, due Pontefici che hanno inciso profondamente nella vita della Chiesa nell’ultimo secolo. Sia Roncalli che Wojtyla sono fortemente presenti nel Pontificato di Papa Francesco a partire dal tema della pace, come sottolinea lo storico della Cattolica, Agostino Giovagnoli, intervistato da Alessandro Gisotti:

R. – Il tema della pace è stato certamente centrale per Giovanni XXIII e così anche per Giovanni Paolo II, malgrado la diversità del periodo storico in cui sono vissuti. E così, lo stesso può dirsi anche per Papa Francesco, che ha parlato a sua volta di terza guerra mondiale a pezzi e della necessità di contrastarla. E’ interessante come i Papi, i leader – diciamo così – di questa grande comunità di credenti che è la comunità cattolica sparsa in tutto il mondo, avvertano con intensità l’esigenza di essere portatori di un messaggio di pace in un mondo che si sta trasformando rapidamente, per cui dalla guerra fredda siamo passati alla situazione del post-Unione Sovietica e poi al grande disordine del mondo attuale. Dunque, è anche segno di un ruolo nuovo che la Chiesa cattolica svolge nelle vicende del mondo.

D. – Papa Francesco non perde occasione per riferirsi al Concilio Vaticano II, quindi chiaramente Giovanni Paolo II è il Papa del Concilio, insieme a Paolo VI. Cosa, secondo lei, è particolarmente presente di Roncalli nella persona del magistero, delle intuizioni anche profetiche che ha avuto questo Papa, nel pontificato di Francesco?

R. – Certamente il pontificato di Francesco ricorda da vicino quello di Giovanni XXIII, anzitutto per lo stile che è quello di una comunicazione umana molto diretta, che è quella di una continua infrazione delle «regole», che tenderebbero a rinchiudere anche il Papa stesso dentro le logiche istituzionali; stile che è ovviamente innanzitutto uno stile pastorale ma è anche lo stile di una Chiesa che incontra il mondo: diremmo con le parole di Francesco, di una Chiesa in uscita.

D. – Una Chiesa in uscita che sicuramente è stata interpretata anche da Giovanni Paolo II con i suoi viaggi, con i suoi incontri … con tutti e con ognuno. Poi c’è un dato di carattere proprio biografico: è Giovanni Paolo II che ha voluto Bergoglio vescovo e poi cardinale, e Francesco che ha canonizzato Karol Wojtyla …

R. – Sì: certamente c’è questo duplice legame tra questi due Papi, anche se è bene ricordare che si tratta di due figure in realtà molto diverse. Colpisce però appunto questo senso della Chiesa in uscita che è appunto nella diversità delle due figure però presente: ecco, si parla di Giovanni Paolo II come del primo Papa globale per questi suoi numerosissimi viaggi in tutto il mondo e in qualche modo anche Francesco è il Papa della globalizzazione, sia pure in un senso diverso, nel senso di vivere in un mondo globalizzato, di saper parlare a un mondo globalizzato, di saper fare soprattutto una pastorale delle metropoli che sono oggi i luoghi dove si scaricano le contraddizioni della globalizzazione.

(Da Radio Vaticana)

27 Aprile 2017 | 09:31
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