Giornata ONU: tante sfide da affrontare, molti cambiamenti in atto

Il 24 ottobre,come ogni anno dal 1948, si celebra la Giornata internazionale delle Nazioni Unite (ONU).

La nascita ufficiale delle Nazioni Unite coincide con l’entrata in vigore della Carta Onu: la vera colonna portante dell’organizzazione, architettata a San Francisco nell’aprile del 1945, sul finire della Seconda Guerra mondiale nel teatro europeo. L’organizzazione che in origine contava 51 Stati membri, con il passare del tempo, si è estesa sino ad includere praticamente tutte le potenze del pianeta. Sono infatti 193 i Paesi che hanno aderito alla Carta, accettando così gli obblighi che questa prevede e impegnandosi a promuoverne i valori.

La Storia

Con lo scopo di evitare un nuovo conflitto di portata mondiale, l’Onu venne fondata nell’immediato dopoguerra sulle ceneri della precedente Società delle Nazioni. Tra i suoi obiettivi, mantenere la pace e la sicurezza internazionale, sviluppare relazioni amichevoli fra le nazioni, promuovere la cooperazione internazionale e garantire il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

La Carta: un baluardo di pace

Lo Statuto nei suoi 111 articoli, suddivisi in 19 capitoli, spazia dai principi delle Nazioni Unite e dagli organi di cui si compone alla soluzione pacifica delle controversie. La Carta Onu, sebbene si appresti a festeggiare il suo 74° compleanno, rappresenta ancora oggi un baluardo di pace e di sicurezza, costituendo il cardine della vita internazionale. Non dogmi avulsi dalla realtà, ma valori fondamentali che hanno implicazioni immediate sulla realtà, come anche hanno sottolineato i Pontefici nei discorsi alle Nazioni Unite, da Paolo VI sino a Papa Francesco.

Sfide all’orizzonte: ambiente, diritti, disarmo

«In mezzo ai mari più tempestosi, la Carta rimane la nostra comune ancora morale». Queste le parole del Segretario Generale Onu, António Guterres, alla vigilia della Giornata delle Nazioni Unite. Oggi sono molte le onde anomale e le alte maree che la nave battente bandiera Onu deve fronteggiare, come la mancanza di fondi, o l’atteggiamento troppo individualista di alcuni Paesi, la tutela dell’ambiente o ancora il disarmo e la protezione delle minoranze. Per essere all’altezza di queste imprese, l’Onu ha bisogno di un supporto a 360° da parte degli Stati membri che ormai coincidono con l’intera comunità internazionale.

Tempo di una riforma?

Oggi si discute molto su quale sia il destino dell’Onu, sulla necessità di una riforma al fine di poter svolgere un ruolo più incisivo a livello mondiale. Un’esigenza, quest’ultima, riconosciuta dallo stesso Papa Francesco nel discorso tenuto alla sede Onu di New York nel settembre 2015. «L’esperienza di questi 70 anni, al di là di tutto quanto è stato conseguito, – afferma Francesco – dimostra che la riforma e l’adattamento ai tempi sono sempre necessari».  Un discorso che, se da una parte mette in luce gli importanti traguardi raggiunti da questa Organizzazione, dall’altro, sottolinea il suo bisogno di adeguarsi ai cambiamenti della società per assicurare ad ogni Paese una partecipazione reale ed equa.

” Non possiamo permetterci di rimandare ‘alcune agende’ al futuro. Il futuro ci chiede decisioni critiche e globali di fronte ai conflitti mondiali che aumentano il numero degli esclusi e dei bisognosi. (Papa Francesco) «

Vatican News/red

24 Ottobre 2019 | 11:55
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