Giornata mondiale contro la tortura: il Papa «Torturare è un peccato mortale»

Ricorre oggi la Giornata internazionale a sostegno delle vittime di torture. In un tweet questa mattina il Papa ha dichiarato che «Torturare le persone è un peccato mortale». Nonostante i divieti a livello internazionale, ancora oggi sono moltissime le persone costrette a subire trattamenti disumani.

Francesco nel suo ministero è intervenuto più volte su questo dramma, in particolare durante la visita al campo di sterminio nazista di Auschwitz, duranta il suo viaggio in Polonia del 2016, parlando di un dramma attuale ancora oggi: «La crudeltà non è finita in Auschwitz e Birkenau, è oggi. Oggi si tortura la gente. Tanti prigionieri sono torturati, subito per farli parlare, terribile, oggi ci sono uomini e donne che nelle carceri sovraffollate vivono come animali».

La ricorrenza dell’Onu

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 26 giugno Giornata internazionale a sostegno delle vittime della tortura. Le Nazioni Unite hanno sempre condannato la tortura come uno degli atti più vili commessi da esseri umani sui loro simili. Secondo il diritto internazionale essa è un crimine ed è soggetta a un divieto assoluto che non può essere giustificato in nessuna circostanza. Questo si applica a tutti i membri della comunità internazionale, indipendentemente dal fatto che lo Stato abbia ratificato o meno trattati internazionali in cui la tortura è espressamente vietata.

Preghiera ecumenica questa notte

Come ogni anno, il 26 giugno, l’Acat, Associazione cristiana ecumenica che agisce contro la tortura e la pena di morte, organizza in tutto il mondo la Notte delle veglie. Si tratta di una nottata di preghiera per esprimere vicinanza e sostegno a chiunque nel mondo abbia subito o subisca tortura o trattamenti inumani e degradanti.

26 Giugno 2018 | 11:54
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