Ticino e Grigionitaliano

Giornata di formazione per operatori di Caritas Ticino e Caritas Como: «La Laudato Si’ per un incontro che favorisce la crescita comune»

L’accogliente Fraternità francescana di Betania a Rovio è stata luogo di condivisione e di riflessioni sulla Lettera enciclica di papa Francesco Laudato Si’ per la cinquantina di partecipanti che sabato 18 gennaio hanno preso parte alla giornata di formazione per operatori di Caritas Ticino e Caritas Como con anche la presenza di rappresentanti della Conferenza Missionaria della Svizzera Italiana, di Sacrificio Quaresimale e delle ACLI di Como.

Una giornata animata dal sociologo italiano Michelangelo Tagliaferri che partendo da alcune parole chiave, ha voluto aiutare a riflettere e provocare sulle nostre responsabilità nei confronti dell’essere umano e del Creato che lo circonda. In tal senso non ha dato risposte ma ha piuttosto sucitato domande per il lavoro a gruppi previsto in seguito.

Parole come cura, responsabilità, consapevolezza, solidarietà, speranza e misericordia hanno interrogato i presenti su come nostri piccoli gesti quotidiani possano incidere su cambiamenti -se decidiamo di metterli in atto, da qui la consapevolezza di un potere- più grandi. La Laudato Si’, ha incalzato Tagliaferri, indica noi esseri umani come elemento fondamentale del Creato, come determinante diventa il rapporto dell’Uomo con la natura e la Comunità. Salvaguardare l’uomo diventa pertanto sempre più importante perché si cura anche ciò che lo circonda. Ammette il professor Tagliaferri che ciò che la Laudato Si’ richiede è un esercizio difficilissimo, in particolare perché oggi le logiche economiche vanno nella direzione opposta. Ci sono responsabilità in coloro che usano la parola «scarsità» e di chi provoca condizioni sfavorevoli dei mercati. Davanti a ciò il suo invito è quello di ragionare in modo profondo, di essere intelligenti e responsabili.

Al termine «responsabilità» il relatore ha dato una connotazione particolare accostandolo al «prendere sposa o sposo». Dunque noi curiamo e facciamo crescere il Creato, la Comunità, allo stesso modo in cui ci prendiamo cura della nostra sposa o del nostro sposo.

Un richiamo alla responsabilità è pure scaturito nel lavoro a gruppi che ha avuto come temi centrali il Bene Comune e la Giustizia tra generazioni (capitoli 157-162 LS).

Sono emersi maggiori riferimenti alla realtà quotidiana di ognuno. Ad esempio nel concetto di Bene Comune ci si è richiamati alla consapevolezza dei limiti personali, ma anche al riuscire a mettere a frutto le proprie virtù con gesti di profonda gratuità pur consapevoli che, come ad esempio nel servizio di volontariato, si ha spesso una gratificazione personale nel donare.

Anche il tema della Giustizia e Solidarietà fra generazioni ha fatto emergere come è importante riuscire a superare il criterio di un’ecologia utilitaristica e individuale, pensando soprattutto ad un’ecologia integrale che abbia cioè uno sguardo totale sulla Persona e il Creato, evitando di affrontare ogni azione spinti da poco oggettivi catastrofismi. Sempre seguendo la lettura dei capitoli è emerso come il «Deterioramento etico e culturale» che una certa economia propone poco abbia a che vedere con la costruzione della Casa comune. Ad esempio, la produzione di articoli a durata o garanzia limitata (obsolescenza programmata) che aumentano nel consumatore il desiderio di acquistarne regolarmente di nuovi pur possedendo un oggetto ancora pienamente funzionante. Ma anche la responsabilità di genitori che a volte danneggiano i figli con un consumo eccessivo e miope.

Da queste e altre riflessioni è uscita la consapevolezza che la presente e futura generazione richiedono a tutti di continuare ad essere o diventare distributori di speranza.

Si è trattato pertanto di un incontro che ha voluto anche dare continuità all’amicizia tra il Ticino e Como sulla base comune della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, fondamentale punto che ci unisce.

MF

25 Gennaio 2020 | 14:53
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