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Giornata della Memoria: mai più gli stessi errori

I venezuelani presenti alla Gmg attendevano le parole del Papa sui drammi del Paese sudamericano, e alla fine sono arrivate all’Angelus (qui il testo completo) che il Pontefice ha recitato al termine della visita alla casa Hogar del Buon Samaritano, luogo di accoglienza e cura per malati di AIDS. Durante la visita aveva affermato: «Il prossimo è una persona, un volto che incontriamo nel cammino, e dal quale ci lasciamo muovere e commuovere: muovere dai nostri schemi e priorità e commuovere intimamente da ciò che vive quella persona, per farle posto e spazio nel nostro andare». «L’indifferenza ferisce e uccide», ha sottolineato, perché «il prossimo è prima di tutto una persona, qualcuno con un volto concreto, reale e non qualcosa da oltrepassare e ignorare, qualunque sia la sua situazione. È un volto che rivela la nostra umanità tante volte sofferente e ignorata. È un volto che scomoda felicemente la vita perché ci ricorda e ci mette sulla strada di ciò che è veramente importante e ci libera dal banalizzare e rendere superflua la nostra sequela del Signore».
In questi giorni di Giornata mondiale della Gioventù, ha detto Francesco durante l’Angelus, «ho pensato molto al popolo venezuelano, al quale mi sento particolarmente unito in questi giorni. Chiedo al Signore che si cerchi e raggiunga una soluzione giusta e pacifica per superare la crisi, nel rispetto dei diritti umani e cercando esclusivamente il bene di tutti gli abitanti del Paese». Il Vescovo di Roma affida il popolo venezuelano alle preghiere alla Vergine di Coromoto, patrona del paese.
Il Papa all’Angelus ricorda anche la Giornata della Memoria che si celebra proprio oggi, 27 gennaio: «Abbiamo bisogno di mantenere vivo il ricordo del passato, delle tragedie passate, e imparare dalle pagine nere della storia per non tornare mai più a commettere gli stessi errori». Invita dunque a «continuare a sforzarci, senza sosta, di coltivare la giustizia, di far crescere la concordia e sostenere l’integrazione, per essere strumenti di pace e costruttori di un mondo migliore».
Il Pontefice all’Angelus ha ricordato anche i ragazzi che sono rimasti vittime nei giorni scorsi in Colombia nell’attentato all’accademia di formazione della polizia. E anche le vittime dell’attentato di oggi (domenica) nella cattedrale di Polo, nelle Filippine, «mentre era in corso la celebrazione dell’Eucaristia», ribadendo la sua «più ferma riprovazione per questo episodio di violenza».

Agenzie/redazione

27 Gennaio 2019 | 22:48
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