Gerusalemme, Erdogan in Vaticano dal Papa il 5 febbraio

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sarà ricevuto da Papa Francesco il prossimo 5 febbraio. Il capo di Stato turco è tra i maggiori critici della decisione del presidente degli Stati Uniti di spostare l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme e nelle scorse settimane ha telefonato due volte a Jorge Mario Bergoglio , dopo l’annuncio di Donald Trump e dopo il voto con il quale l’Onu ha respinto la mossa della Casa Bianca.

 

La notizia dell’udienza pontificia, apparsa sulla stampa turca, è stata confermata dal Vaticano. L’udienza avrà luogo la mattina nella Biblioteca del Palazzo apostolico.

 

L’ultimo presidente turco che ha fatto visita in Vaticano è stato Celal Bayar che nel 1959 fu ricevuto da Giovanni XXIII – che era stato delegato apostolico in Turchia dal 1934 al 1943 – quando ancora non c’erano rapporti diplomatici bilaterali tra Turchia e Santa Sede, ufficializzati nel 1960. Erdogan ha ricevuto il Papa ad Ankara nel novembre 2014.

 

Prima ancora che Trump annunciasse la sua decisione su Gerusalemme, lo scorso 6 dicembre, il Papa, di mattina, era intervenuto per esprimere la propria «profonda preoccupazione», chiedere il rispetto dello status quo della città santa e auspicare che «prevalgano saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti».

 

Con una serie di contatti che mostrano il ruolo riconosciuto al Pontefice da diversi leader mediorientali, poi, sulla questione di Gerusalemme il Papa, il giorno prima dell’annuncio di Trump, aveva ricevuto una telefonata dal presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), e, il 19 dicembre, ha ricevuto in Vaticano il re di Giordania Abdullah II.

 

Il presidente turco, che in passato ha avuto motivi di attrito tanto con diverse cancellerie europee quanto – in particolare sulla questione del «genocidio» armeno – con Papa Francesco, aveva espresso nelle scorse settimane la speranza di rapporti migliori con i Paesi dell’Unione europea, prospettando in particolare l’intenzione di effettuare viaggi in Francia e in Vaticano. A pochi giorni dal viaggio di Papa Francesco in Armenia nel giugno 2016, peraltro, l’Ambasciata turca presso la Santa Sede commemorò al Palazzo della Cancelleria, zona extraterritoriale della Santa Sede in Italia, il «martirio» dell’ambasciatore Taha Carim, ucciso a Roma nel 1977 da terroristi armeni .

 

Sulla questione di Gerusalemme, il 13 dicembre scorso, il presidente turco ha ospitato un vertice straordinario della Organizzazione della cooperazione islamica (Oic).

Iacopo Scaramuzzi – VaticanInsider

17 Gennaio 2018 | 12:20
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