Frère Roger.
Cultura

Frère Roger: a Lugano una meditazione teatrale per far rivivere la sua esperienza

Si terrà tra due giorni, domenica 17 febbraio alle 16 nella chiesa di San Carlo a Lugano, una meditazione teatrale sull’esperienza di Frère Roger, fondatore della Comunità ecumenica di Taizé in Francia, intitolata «Va de l’avant, que ton âme vive!». La drammaturgia, in lingua italiana, è di Anna Traini e Marcello Fidanzio.

Anna, perché questa pièce? Come è nata?

«L’idea è nata tre anni fa, in occasione della commemorazione della morte di frère Roger. La meditazione teatrale è stata proposta a Bellinzona, nella Chiesa Collegiata, in presenza di alcuni fratelli della comunità di Taizé, che sono rimasti molto commossi nel rivivere la loro storia attraverso il nostro racconto, condiviso con più di duecento persone presenti. Infatti, la storia narrata non è tanto incentrata sulla figura di frère Roger, bensì sull’esperienza di Taizé: nella mente del fondatore, Taizé doveva essere un luogo in cui essere, da pellegrini, «accompagnati verso il Mistero», questo è lo spirito che abbiamo voluto rispettare in questa meditazione».

E qual è, secondo te, il messaggio di frère Roger per i giovani d’oggi?

«Il suo messaggio è estremamente attuale: è un invito a cercare nuove vie nella semplicità, nella gioia e nella misericordia, tre parole del Vangelo che frère Roger ha scelto come guida, quand’era adolescente, e ha tenuto salde in ogni sua scelta, anche la più rischiosa. Inoltre, portava avanti il grande, grandissimo tema della riconciliazione. La riconciliazione tra cristiani, diceva, sostiene l’unità non solo all’interno della Chiesa, ma anche quella dell’intera famiglia umana. L’esperienza di Frère Roger insegna la fiducia profonda nell’ascolto e nell’apertura all’altro e lancia una sfida: quella di continuare a creare occasioni di incontro autentico, per generare la pace. Ecco perché abbiamo scelto il titolo, «Va de l’avant, que ton âme vive!»: non è una commemorazione, ma l’incontro con un’esperienza che ancora oggi ci provoca.»

Perché dunque partecipare a questo incontro domenica?

«Sono contenta che tu non abbia utilizzato il termine spettacolo, perché si tratta propriamente di qualcosa di diverso, ovvero di una meditazione teatrale. Ci sarà certo la lettura di alcuni brani di frère Roger e il racconto della sua storia, ma ci sarà tanto altro ancora, un’immersione a 360 gradi nel clima di Taizé».

 

 

Frère Roger.
15 Febbraio 2019 | 11:00
Tempo di lettura: ca. 1 min.
frère roger (2), taize (70), teatro (13)
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