fra Alois, priore della comunità ecumenica di Taizé
Commento

Frère Alois: «Continuiamo ad ascoltare ed interpellare i giovani»

A poche settimane dalla conclusione del Sinodo dedicato ai giovani e nell’imminenza della tappa europea del Pellegrinaggio della Fiducia, l’incontro con i giovani promosso dalla Comunità di Taizé, che si sta svolgendo a Madrid, il priore della Comunità, frère Alois Loeser, dialoga con Vatican Insider tracciando un bilancio della sua esperienza al Sinodo, al quale ha partecipato in qualità di «invitato speciale». Cattolico, 63 anni, di origine tedesca e nazionalità francese, frère Alois dal 2005 guida la Comunità che attualmente è costituita da un centinaio di fratelli di diverse confessioni cristiane provenienti da quasi trenta Paesi.

Quali sono, a suo giudizio, i punti più qualificanti e fecondi del Documento Finale? 

«Anzitutto vorrei sottolineare che il Documento Finale riflette l’esperienza sinodale vissuta da tutti i partecipanti: in particolare, in questo testo, ritrovo il desiderio di mettersi in ascolto dei giovani e delle diverse esperienze che vivono: questo desiderio mi sembra sia stato uno dei punti forti dell’assemblea di ottobre. Forse la parte più feconda del Documento è la riflessione sulla sinodalità poiché questo passaggio chiama ciascuno di noi ad assumere pienamente la responsabilità di partecipare alla vita della Chiesa, invitandoci a non rimanere spettatori che guardano «dal balcone», come ha detto in alcune occasioni Papa Francesco con un’immagine molto eloquente».

Continua a leggere l’intervista.

fra Alois, priore della comunità ecumenica di Taizé
29 Dicembre 2018 | 05:50
Tempo di lettura: ca. 1 min.
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