Francesco stabilisce il nuovo ordinamento giudiziario per lo Stato vaticano

Papa Francesco ha promulgato una nuova Legge, la nr. CCCLI,che approva l’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano, sostituendo quella del 1987 stabilita da san Giovanni Paolo II. Il provvedimento si è reso necessario anche in ragione delle tante e importanti modifiche intervenute negli ultimi due decenni nella legislazione dello Stato della Città del Vaticano, specie in materia economico-finanziaria e penale, anche in conseguenza dell’adesione a molte Convenzioni internazionali. Ecco le principali novità della nuova legislazione.

Innanzitutto, l’affermazione di una maggiore indipendenza degli organi giudiziari e dei magistrati, che sono dipendenti gerarchicamente soltanto dal Pontefice e soggetti alla legge: essi esercitano le loro funzioni con imparzialità. L’autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria, funzione svolta dal Corpo della Gendarmeria. Viene poi estesa la cittadinanza vaticana a tutti i magistrati ordinari durante il loro servizio.

Un’altra novità riguarda la composizione del Tribunale: è aumentato di una unità l’organico dei magistrati. E almeno uno dei giudici del Tribunale è chiamato a svolgere le sue funzioni a tempo pieno e in esclusiva. La designazione dei giudici per una determinata causa è stabilita dal presidente del Tribunale, tenendo conto delle competenze professionali e della natura del procedimento. L’organo giudiziario del Giudice unico è ridotto a una funzione del Tribunale, semplificando così il sistema giudiziario.

Vengono quindi stabiliti i requisiti per la nomina pontificia dei magistrati sia del Tribunale sia della Corte d’Appello e, in parte, anche per la Corte di Cassazione: si preferiscono i professori universitari, per garantire una maggiore indipendenza nell’esercizio delle funzioni giudiziarie (che sussiste perché non si è dipendenti in toto nello Stato della Città del Vaticano, avendo una professione e uno stipendio garantito fuori). Possono essere nominati anche giuristi di chiara fama con una comprovata esperienza in ambito giudiziario o forense (civile, penale o amministrativo). Si richiede che almeno un magistrato sia esperto nel diritto canonico, fonte primaria del diritto vaticano.

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16 Marzo 2020 | 18:44
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