Francesco: l'Assunzione, il grande balzo in avanti dell’umanità

Oltre alla conquista della Luna, di quel memorabile giorno, c’è «una conquista infinitamente più grande» per la storia dell’umanità. Lo ricorda Francesco all’Angelus di questo sabato 15 agosto:

La Madonna ha poggiato i piedi in paradiso: non ci è andata solo in spirito, ma anche con il corpo, con tutta se stessa. Questo passo della piccola Vergine di Nazaret è stato il grande balzo in avanti dell’umanità. Serve poco andare sulla luna se non viviamo da fratelli sulla Terra.

E’ la festa dell’Assunzione di Maria in Cielo che la Chiesa d’Occidente celebra oggi. Solennità proclamata dogma, verità di fede, il primo novembre di 70 anni fa da Pio XII e motivo di speranza come spiega Francesco:

«Che una di noi abiti in Cielo col corpo ci dà speranza: capiamo che siamo preziosi, destinati a risorgere. Dio non lascerà svanire il nostro corpo nel nulla. Con Dio nulla andrà perduto.»

Maria, stella che ci orienta
Guardando alla Beata Vergine comprendiamo «il motivo per cui camminiamo», prosegue il Pontefice che cita il Concilio Vaticano II. E poichè «in Maria la meta è raggiunta», è Lei «la stella che ci orienta» :

Noi abbiamo davanti agli occhi il motivo per cui camminiamo: non per conquistare le cose di quaggiù, che svaniscono, ma per conquistare la patria di lassù, che è per sempre (…) Ella, come insegna il Concilio, brilla come segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino.

Maria, la piccola che magnifica il Signore
«L’anima mia magnifica il Signore» sono le parole della Vergine riportate dal Vangelo odierno di Luca. Una frase che diventa «consiglio di Maria per noi», spiega Francesco, che spesso «ci lasciamo sovrastare dalle difficoltà» perché non mettiamo Dio, a differenza della Madonna, «come prima grandezza della vita». Riconoscendosi piccola, Maria riconosce le grandi cose che Dio ha fatto per lei e «loda Dio per questo»:

Magnificare letteralmente significa ‘fare grande’, ingrandire. Maria ‘ingrandisce il Signore’: non i problemi (…) Da qui scaturisce il Magnificat, da qui nasce la gioia: non dall’assenza dei problemi, che prima o poi arrivano, ma la gioia nasce dalla presenza di Dio. Perché Dio è grande. Noi siamo la sua debolezzza d’amore.

Il nostro grande passo in avanti
Ricordiamo come Maria: è questo l’invito del Papa a conclusione dell’Angelus, perché – afferma – ognuno di noi possa compiere il «grande passo in avanti» che ci permetterebbe di dilatare il cuore e aumentare la gioia:

Una volta al giorno dire: «Io lodo il Signore», dire: «Benedetto il Signore», che è una piccola preghiera di lode. Questo è lodare Dio. Il cuore, con questa piccola preghiera, si dilaterà, la gioia aumenterà. Chiediamo alla Madonna, porta del Cielo, la grazia di iniziare ogni giorno alzando lo sguardo verso il cielo, verso Dio, per dirle: «Grazie!» come dicono i piccoli ai grandi. «Grazie».

Il pensiero del Papa ai piccoli
Al termine del dopo Angelus, come un padre buono, Francesco volge il suo pensiero ai figli più deboli e a chi assicura i servizi indispensabili alla comunità:

Auguro una buona festa dell’Assunta a voi qui presenti, a coloro che sono in vacanza, come pure a quanti non hanno questa possibilità, specialmente agli ammalati, alle persone sole e a chi assicura i servizi indispensabili per la collettività.

Francesco prega per la Nigeria, preda di violenze e terrorismo

La finestra di Francesco è sempre più larga della Piazza su cui si affaccia. Stavolta è la Nigeria a occupare spazio nei pensiero e nel cuore del Papa. In un Angelus e dopo Angelus di impronta totalmente mariana, il Papa sceglie il giorno solenne dell’Assunta per ricordare una sofferenza che si consuma senza troppe attenzioni mediatiche. «Oggi – dice – vorrei pregare in particolare per la popolazione della regione settentrionale della Nigeria, vittima di violenze e attacchi terroristici».

(Vatican News/red)

15 Agosto 2020 | 18:08
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