Papa e Vaticano

Francesco: imperi e dittature falliscono, solo i progetti di Dio durano

I «progetti politici», le «dittature del secolo scorso», i grandi «imperi», quelli del passato e quelli di oggi, sono tutti destinati al fallimento nella misura in ci sono fondati sulla forza umana, e anche la storia della Chiesa ha «tanti peccati, tanti scandali, tante cose brutte», ma non è crollata, perché «tutto ciò che viene dall’alto e porta la «firma» di Dio è destinato a durare»: all’udienza generale in piazza San Pietro papa Francesco ha ripreso il ragionamento del fariseo Gamaliele, nel Nuovo Testamento, che frena quanti nel Sinedrio volevano bloccare i dodici Apostoli spiegando che «se hanno creduto a un impostore, sono destinati a sparire nel nulla, se invece seguono uno che viene da Dio, è meglio rinunciare a combatterli».

A partire dalla Pentecoste, ha detto il Papa riprendendo un ciclo di catechesi sugli Atti degli Apostoli, i dodici Apostoli forti della «alleanza» con lo Spirito Santo «non si lasciano intimorire da nessuno: un coraggio impressionante avevano. Pensiamo che erano codardi, erano tutti fuggiti quando Gesù fu detenuto dalla polizia, tutti, ma da codardi a coraggiosi così, perché? Perché lo Spirito santo era con loro».

Gli Apostoli di Gesù, ha notato ancora il Papa, «non retrocedono nella loro marcia di testimoni intrepidi del Risorto, come i martiri di tutti i tempi, compresi i nostri. I martiri daranno la vita non nascondono di essere cristiani: pensiamo – ha aggiunto – quattro anni fa quei copti ortodossi, lavoratori veri, sulla spiaggia della Libia, tutti sono stati sgozzati ma l’ultima parola che dicevano era «Gesù»: non avevano mal venduto la fede, perché c’era lo Spirito santo con loro». Gli Apostoli, ha detto ancora il Papa, «sono i «megafoni» dello Spirito Santo, inviati dal Risorto a diffondere con prontezza e senza esitazioni la Parola che dà salvezza» e «questa determinazione fa tremare il «sistema religioso» giudaico, che si sente minacciato e risponde con violenza e condanne a morte. La persecuzione dei cristiani è sempre lo stesso: le persone che non vogliono il cristianesimo si sentono minacciate e così portano la morte».Ma, in mezzo al sinedrio, ha ricordato il Papa, «si leva la voce diversa di un fariseo che sceglie di arginare la reazione dei suoi»: Gamaliele «prende la parola e mostra ai suoi fratelli come esercitare l’arte del discernimento dinanzi a situazioni che superano gli schemi consueti. Egli dimostra, citando alcuni personaggi che si erano spacciati per Messia, che ogni progetto umano può riscuotere dapprima consensi e poi naufragare, mentre tutto ciò che viene dall’alto e porta la «firma» di Dio è destinato a durare. I progetti umani falliscono sempre – ha proseguito Jorge Mario Bergoglio – hanno un tempo come noi: pensate a tanti progetti politici, come cambiano da una parte all’altra, in tutti i paesi; pensate ai grandi imperi, alle dittature del secolo scorso che si sentivano potentissime per dominare il mondo e poi sono crollate tutte; pensate anche agli imperi di oggi, crolleranno se Dio non è con loro perché la forza che gli uomini hanno in se stessi non è duratura, solo la forza di Dio dura; e pensiamo alla storia dei cristiani, la storia della Chiesa, con tanti peccati, tanti scandali, tante cose brutte durante questi due secoli (millenni, ndr), e perché non è crollata? Perché Dio è li, noi siamo peccatori anche, tante volte diamo scandali, ma Dio è con noi, la forza è Dio è con noi». Gamaliele, ha detto il Papa, «conclude che, se i discepoli di Gesù di Nazaret hanno creduto a un impostore, sono destinati a sparire nel nulla; se invece seguono uno che viene da Dio, è meglio rinunciare a combatterli; e ammonisce: «Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!». Ci insegna a fare questo discernimento. Sono parole pacate, lungimiranti, che permettono di vedere l’evento cristiano con una luce nuova e offrono criteri che «sanno di vangelo», perché invitano a riconoscere l’albero dai suoi frutti. Esse toccano i cuori e ottengono l’effetto sperato: gli altri membri del Sinedrio seguono il suo parere e rinunciano ai propositi di morte, cioè di uccidere gli apostoli».

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18 Settembre 2019 | 13:28
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