Una cerimonia presieduta da Papa Francesco (Foto di archivio).
Papa e Vaticano

Francesco alle donne filippine di Roma: «Siete le contrabbandiere della fede»

«Continuate ad essere contabbandiere della fede». Con questa raccomandazione Papa Francesco ha concluso in San Pietro l’omelia di oggi per «la Messa del Gallo», il rito tradizionale officiato nelle Filippine, da lui scelto per aprire la novena di Natale. «Le donne filippine – ha spiegato – sono ›contrabbandiste’ della fede. Siamo tutti chiamati a praticare assieme la carità verso gli abitanti delle periferie esistenziali, mettendo a servizio i nostri doni diversi, così da rinnovare i segni della presenza del Regno. Siamo tutti chiamati ad annunciare assieme il Vangelo, la Buona Novella di salvezza, in tutte le lingue, così da raggiungere più persone possibile».

Francesco ha ricordato come i tanti migranti di questa comunità, presenti a Roma e in Italia, abbiano il merito di aver diffuso la Messa del Gallo, chiamata così perché si celebra all’alba, per tutti i nove giorni che precedono il Santo Natale. «Nelle Filippine, da secoli, esiste una novena in preparazione al Santo Natale chiamata Simbang-Gabi (Messa della notte)», ha detto il Santo padre. Infatti, ha voluto spiegare il Pontefice, «Durante nove giorni i fedeli filippini si ritrovano all’alba nelle loro parrocchie per una speciale celebrazione eucaristica. Negli ultimi decenni, grazie ai migranti filippini, tale devozione ha superato i confini nazionali ed è approdata in tanti altri Paesi. Da anni si celebra Simbang-Gabi anche nella diocesi di Roma, e oggi la celebriamo insieme qui, nella Basilica di San Pietro».

Francesco ha esortato i fedeli a prepararsi al Santo Natale impegnandosi «a manifestare l’amore e la tenerezza di Dio verso tutti, specialmente verso gli ultimi». Il Papa ha sottolineato la necessità per tutti di «essere fermento in una società che spesso non riesce più a gustare la bellezza di Dio e a sperimentare la grazia della sua presenza». Proprio dai margini, dalla periferia, ha detto il Santo Padre, bisogna ripartire per cogliere «i segni della presenza del Signore».

Infatti, il concetto di «periferie esistenziali» è ricorso tre volte durante l’omelia del Papa, il quale ha voluto sottolineare come «Dio» abbia «uno sguardo d’amore speciale» per «gli oppressi, gli affamati, i prigionieri, i forestieri, gli orfani e le vedove». Poiché gli abitanti di queste periferie esistenziali sono sempre più numerosi, Papa Francesco ha chiesto al Signore che renda possibile per tutti fedeli, di farsi strumento dell’amore di Dio «verso gli ultimi».

Il Santo Padre ha spiegato, inoltre, come «La salvezza» sia «offerta a tutti, «ma» come il Signore manifesti «una tenerezza speciale per i più vulnerabili, i più fragili, i più poveri del suo popolo». Il popolo filippino ha espresso da sempre la propria vicinanza a Papa Francesco. Nel 2015 il Papa si recò a Manila, dove celebrò una messa alla quale parteciparono, si disse, 7 milioni di persone. Anche lì, Francesco aveva ricordato come la missione della Chiesa fosse quella di essere vicina ai poveri, «agli umili tra gli umili».

Ilfarodiroma

Una cerimonia presieduta da Papa Francesco (Foto di archivio).
15 Dicembre 2019 | 20:02
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Papa (1254), roma (78)
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