Diocesi

Don Davide, don Nazario e una vocazione nata a Loreto

Don Davide Matassa e don Nazario Blandamura, entrambi  arrivati in Ticino grazie al Cammino Neocatecumenale vengono ordinati sacerdoti il 2 giugno nella Cattedrale di Lugano insieme al ticinese don Carlo Vassalli. Davide e Nazario hanno risposto alla chiamata al sacerdozio nel 2007,  durante l’incontro nazionale dei giovani cattolici italiani a Loreto, poi hanno frequentato il Seminario Redemptoris Mater di Melano e la Facoltà di Teologia di Lugano.

Davide Matassa, 31 anni, dopo il Seminario e l’ordinazione diaconale è stato inviato dal vescovo Lazzeri  nella parrocchia di Pambio-Noranco.

«È stato un tempo di servizio che mi ha fatto capire cosa significa mettersi a disposizione della Chiesa. Secondo il carisma del Cammino Neocatecumenale, di cui faccio parte, devo essere in grado di dare la disponibilità al servizio ovunque mi trovo, perché in fondo, l’uomo, il credente che mi ritrovo a servire è uguale ovunque».

La sua storia vocazionale si è sviluppata progressivamente: «Sono cresciuto in una famiglia semplice, con dei valori, ma questo non mi ha impedito di sperimentare anche i miei personali fallimenti, a cui ho dovuto cercare di dare un senso. Dietro imprese non riuscite, spesso, a monte ho individuato una forma di egoismo. Poi nel 2007 a Loreto la «buona novella» si è fatta largo nel mio cuore. Ho percepito chiaramente l’amore di Dio che veniva a dare un senso e a lenire la sofferenza per questi fallimenti. Da quell’esperienza, è nato il desiderio di dire sì con gioia e gratitudine». Continua: «Ci sono due aspetti della vita di fede che, in particolare, sento di aver approfondito: Dio che ti viene incontro per perdonarti tutti i peccati e la possibilità di ricevere tutti i giorni lo Spirito Santo. Grazie ad esso, imparo a non guardare sempre e solo a me stesso, ma piuttosto a decentrarmi e a pensare alla missione. Insomma, ad entrare nella mia vocazione». Per Davide l’ordinazione sacerdotale è «entrare nel vivo di quella storia che Dio ha fatto con me. È la chiamata ad esser felice. Essere felici è stare con Cristo ed essere uno con Lui come Chiesa».

Nazario Blandamura, 28 anni, cresciuto a Taranto, dopo  la «chiamata» al sacerdozio che avverte durante il raduno dei giovani cattolici italiani del 2007, a Loreto,  viene inviato dal Cammino Neocatecumenale per la formazione  nel  Seminario di Melano, in Ticino. Compiuti gli studi ed ordinato diacono nel 2017, Davide ha trascorso il diaconato in parrocchia a Giubiasco. Racconta: «In questo periodo, ho imparato che Cristo mi precede sempre e l’importante è stare in Lui. Durante il pellegrinaggio a Loreto, nel 2007, momento centrale della mia vita, ho toccato Cristo con la fede, sentendo che Lui poteva essere la fonte della mia gioia». Riguardo all’ordinazione aggiunge: «È un dono immeritato che dimostra come tutta l’esistenza sia una grazia. Come S. Paolo, prima della conversione agivo lontano da Dio, nell’ignoranza. In poche parole non amavo nessuno, a parte me stesso; ora al contrario sperimento la capacità di amare veramente ogni essere umano. In questo senso è importantissimo il momento dell’»elezione», quel sentire che Dio ti viene a cercare. Dobbiamo lasciar agire Dio, ed è questo che auguro ad ogni giovane», racconta entusiasta.

Dalla redazione, a loro e a don Carlo, vanno dunque i nostri migliori auguri!

L.Q.

2 Giugno 2018 | 06:20
Tempo di lettura: ca. 2 min.
chiesa (579), giovani (724), lugano (400)
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