Chiesa

Diplomazia dell’arte, scambio di opere tra Vaticano e Pechino

Per la prima volta quaranta opere delle raccolte cinesi dei Musei vaticani saranno esposte in Cina, mentre quaranta opere delle collezioni statali cinesi saranno esposte nei musei del Papa: lo scambio, che avverrà nella primavera del 2018, è stato preannunciato oggi con una conferenza stampa nella Sala Stampa della Santa Sede, alla presenza del segretario generale del China Culture Investment Fund – che ha evocato il progetto della «nuova Via della seta» del presidente Xi Jinping – e del maestro Yan Zhang, autore di due tele che sono state regalate al Papa in passato , che ha menzionato l’enciclica ecologica del Papa Laudato si’. Le opere vaticane saranno esposte dapprima nella «Città proibita» imperiale di Pechino e poi a Xian e Shanghai. Un evento, più che una doppia mostra, che porta alla luce una «diplomazia dell’arte» che cementa attraverso lo scambio culturale i cordiali rapporti tra Santa Sede e Pechino.

 

«Ritengo che stia proprio in questo la chiave del successo di quella che ai Musei Vaticani amiamo definire la «diplomazia dell’arte» che non è certo una nostra scoperta, innestandosi su una tradizione plurisecolare della Chiesa, ma che oggi sta a noi portare avanti e creativamente reinterpretare in un costante confronto con lo scenario globale che ci sta di fronte», ha detto in conferenza stampa la direttrice dei Musei vaticani, Barbara Jatta. «Penso che sia questo che anche il Santo Padre si attenda dai «suoi» musei».

 

Zhu Jiancheng, segretario generale del China Culture Investment Fund, ha sottolineato da parte sua che «lo scambio culturale precede la diplomazia. Il Fondo cinese per gli Investimenti nella Industria e nella Cultura è stato fondato nel 2011 dai dipartimenti governativi competenti della Repubblica Popolare Cinese ma è un’organizzazione non governativa che si dedica a promuovere la cultura e gli scambi culturali con altri Paesi. Ha già svolto una serie di attività significative nel campo della cultura e della diplomazia per «la pace nel mondo»». La «esposizione Sino-Vaticana contemporanea», afferma Zhu, «supera le frontiere, il tempo e unisce le culture» e «rafforzerà ulteriormente l’amicizia tra la Cina e il Vaticano e favorirà la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Vaticano. Oggi, nel XXI secolo – ha sottolineato – ci auguriamo che sulla spinta del progetto «One Belt, one Road» proposto dal presidente Xi Jinping, svolgeremo attivamente lo scambio di cultura e arte tra Cina e Vaticano. Assieme promuoveremo la civiltà di tutto mondo e il progresso dell’umanità».

 

Il maestro Yan Zhang, a sua volta, ha messo in evidenza il fatto che «fin dal Rinascimento, e poi con la Prima Rivoluzione Industriale, e soprattutto alla fine del XX secolo e all’inizio del XXI, nel mondo si è verificato un enorme aumento della ricchezza materiale e del progresso tecnologico. E d’altro canto, il rapporto tra uomo e uomo e tra uomo e natura non è mai stato così teso. Molte volte l’umanità ha sviluppato persino la capacità di distruggere il nostro ecosistema e noi stessi. Vale per l’1,2 miliardi di cattolici, per l’1,38 miliardi di cinesi e per i 7,2 miliardi di abitanti del nostro mondo, tutti inevitabilmente affrontiamo la sfida finale che si pone innanzi alla razza umana. La sopravvivenza o la distruzione della vita sulla Terra dipendono dalla nostra risposta a questo sfida finale per l’umanità. Fin dal 1993, 24 anni fa, ho iniziato una riflessione sistematica e continua su questi temi, che mi hanno portato alla realizzazione di oltre 20 dipinti, tra cui le opere Cradling Arm e Iron Staff Lama, che percorrono il tema della «Natura e Religione» attraverso l’uso della forza espressiva e tollerante che è propria della pittura ad olio e la messa a fuoco sulla questione finale dell’uomo, che è comune alla pittura e cultura cinese, e a quella occidentale».

 

«Il 31 maggio 2017, Cradling Arm e Iron Staff Lama, le opere che meglio rappresentano tutti i miei lavori e riflessioni compiuti negli ultimi 20 anni – sono stati offerti in dono a Sua Santità Francesco in segno di amicizia a nome di 1,4 miliardi di cinesi e sono poi stati generosamente consegnati dal Papa ai Musei Vaticani per essere assunti nella collezione permanente ed ivi esposti». Per l’artista cinese, «Madre Terra, che è, come dice Papa Francesco nella sua lettera Laudato si’, una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia, ci mostra che la grande famiglia delle nazioni può essere tollerante e unita. Anche la cultura cinese e vaticana necessitano di comunicazione e scambio, e così tutte le culture della Terra».

 

Per il maestro Yan, «il dialogo tra noi è possibile e inevitabile per via del nostro comune senso di benevolenza. Nel XXI secolo, lo straordinario piano volto a costruire un solido ponte di dialogo tra Pechino e Vaticano farà sicuramente splendere di nuovo la Via della Seta. Possa regnare la amicizia e la pace nel mondo!».

 

Una seconda conferenza stampa di presentazione si svolgerà presso la Diaoyutai State Guesthouse a Pechino il 27 novembre prossimo

Iacopo Scarmuzzi – VaticanInsider

22 Novembre 2017 | 07:10
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