L'arcivescovo Mario Delpini
Diocesi di Milano

Delpini apre il Sinodo sulla Chiesa multietnica

Vi riportiamo l’intervento di monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, con il quale ieri nella Basilica di Sant’Ambrogio ha aperto il Sinodo diocesano minore «Chiesa dalle genti». La chiesa era gremita, presenti un migliaio odi fedeli insieme ai Consigli pastorale e presbiterale diocesani, i membri della commissione preparatoria, i decani e il Consiglio Episcopale milanese. La liturgia è stata animata dal coro multietnico «Elikya».

Iniziando il suo intervento mons. Delpini ha spiegato che «il Sinodo non è un insieme di riunioni per concludere con un documento. E’ invece un modo di vivere il nostro pellegrinaggio con la responsabilità di prendere la direzione suggerita dallo Spirito di Dio perché la nostra comunità cristiana possa convertirsi per essere la «tenda di Dio con gli uomini. La docilità allo Spirito è disponibilità alla conversione: la conformazione al Signore Gesù e alla volontà del Padre non dà mai ragione a nessuno, non è mai conferma rassicurante. È sempre invito, chiamata, attrattiva e spinta per un oltre inesplorato. Tutti siamo in cammino, tutti dobbiamo convertirci, anche se queste parole e queste urgenze ci possono mettere di malumore invece che contagiare di entusiasmo».

Senso del cammino sinodale per Delpini è essere fedeli alla volontà del Signore: «La secolarizzazione e l’emarginazione del pensiero di Dio e della vita eterna, la situazione demografica, l’evoluzione della tecnologia, la problematica occupazionale, la liquidità dei rapporti affettivi, l’interazione tra culture, etnie, tradizioni religiose e tanti altri aspetti contribuiscono a rendere complessa la domanda: come deve essere la nostra Chiesa per essere fedele alla volontà del suo Signore?».

Un cammino che muove dalla presenza dei migranti nelle terre ambrosiane, ma che non riguarda solo loro: «Verso le genti che abitano nelle nostre terre i discepoli del Signore continuano ad essere in debito: devono annunciare il Vangelo! Devono mettersi a servizio dell’edificazione della comunità. Tutti i discepoli del Signore hanno il compito di essere pietre vive di questo edificio spirituale.

Se parlano altre lingue in modo più sciolto dell’italiano, se celebrano feste e tradizioni più consuete in altri paesi che nelle nostre terre, se amano liturgie più animate e festose di quelle abituali nelle nostre chiese, non per questo possono sottrarsi alla responsabilità di offrire il loro contributo per dare volto alla Chiesa che nasce dalle genti per la potenza dello Spirito Santo».

Infine da parte di mons. Delpini un invito: «concentrarsi sull’essenziale, per concludere alle poche decisioni corrette e prospettiche, che farò mie perché la Chiesa di Milano sia Chiesa dalle genti».

 

Con questo momento di preghiera ha preso avvio un percorso di studio, consultazione, ascolto, riflessione e decisione per definire le modalità attraverso le quali annunciare adeguatamente il Vangelo, celebrare i sacramenti, vivere l’esperienza della carità nelle parrocchie ambrosiane sempre più multietniche.

 

L'arcivescovo Mario Delpini
15 Gennaio 2018 | 12:20
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Delpini (26), milano (60), sinodo (102)
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