«Cosa è l'amicizia?» di p.Adolfo L'Imperio

Dinajpur – 6 ottobre 2016

Carissimi lettori di queste righe,
è Giosuè, ragazzo di Dhanjuri venuto a portaremi dolci per la festa di San Francesco, che mi porta a scrivere, o meglio a pensare a voce alta.
Per questo non inizio questa mia con «cari, carissimi, Amici».

Mi chiede: «Cosa è l’amicizia?». Rimango in silenzio e mi accorgo che possiamo parlare di «amici», di persone con cui abbiamo avuto o abbiamo attualmente un rapporto che ci aiuta a stare bene e fare bene.

Oggi la Chiesa ricorda San Bruno, e noi ricordiamo che un nostro amico si chiama Bruno Guizzi. Auguri! Per tanti ragazzi/e di Dhanjuri è il «Dada», cioè «fratello maggiore». Sono fioccati gli auguri ed a me hanno
chiesto di provvedere dolci e pallone per festeggiare.

Dico a Giosuè che leggendo il Vangelo, specie quello di Luca, troviamo molto sugli amici. Sono persone con cui si ha un rapporto di vita; persone non di famiglia ma che allargano la nostra famiglia. La famiglia aiuta nella cernita di buoni o cattivi amici.
Fin da ragazzi abbiamo avuto amici ed amiche con cui abbiamo giocato e studiato ed abbiamo pianto quando sono andati via a causa del lavoro, dello studio o della guerra.
Rivedendo la mia vita trascorsa, permettete, vedo che a scuola ho avuto amici con cui ho studiato per ore o giorni per prepararci agli esami di diploma.
Nel gruppo con cui sono cresciuto a Gaeta, ricordo Gianni che lasciò un vuoto nel nostro gruppo andando in cielo da giovane a causa del cancro; o Vittorio che fu investito mentre in bicicletta scendeva per partecipare all’Eucarestia.
Ricordo (come anziano) di quel sacerdote amico che ci parlò dell’Amico Gesù, frase che cambiò il nostro modo di pregare ed agire. Mi fermo qui. L’elenco delle persone che sono state o sono ancora oggi «amici» non si esaurisce ed aumenta.
Dice un detto popolare che «chi trova un amico, trova un Tesoro«.
Egoisticamente ho pensato che sono migliardario e su questo tesoro non ci sono le mani del fisco. Non ditelo ad Equitalia… La tassa che pago continuamente è il ricordarmi di loro nella preghiera, riportarli alla mente quando il computer mi ricorda nomi ed indirizzi e ringraziarli per l’amicizia.
A volte qualche telefonata aiuta la fantasia a ricordare persone, fatti, luoghi. Grazie a Banglanews ed ai suoi amici operatori, Giuliano e Bruno…

Continuo il colloquio con Giosuè e vediamo che Gesù nel Vangelo è conosciuto come «amico dei pubblicani e dei peccatori
Dice a noi di farsi amici usando i beni di cui disponiamo; di ascoltare le richieste che loro fanno per servire altri che sono nel bisogno.
Per Lui gli amici sono più important dei parenti.( Lc 8,20) ” Tua madre e i tuoi fratelli sono di fuori e vorrebbero vederti». Ma Egli rispose loro : «Mia Madre e fratelli miei sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Manda discepoli dinanzi a sè dove Lui deve andare e poi dice loro « Non vi chiamo servi ma amici«. Non siete degli impiegati, delle persone che lavorano, dei servi, anche se a volte dite che siete servi inutili…: ma amici.
Anche a Giuda, nell’orto degli ulivi, dirà «Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo
Perchè Lui, maestro di vita, risponde al dottore della Legge che per avere la vita eterna occorre fare quello che è scritto nella Legge :»Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze, con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso
L’amicizia è basata sull’amore di Dio per noi. «Ti glorifico, Padre, Signore del cielo e della terra, perchè hai nascosto queste cose ai sapienti ed agli scaltri e le hai rivelate ai semplici
Per questo invidio il gruppo dei bambini della cattedrale che pregano insieme chiudendo gli occhi e facendo silenzio.

Carissimi Amici, mi accorgo di avervi tediato…… ma è colpa dell’età, dice qualcuno. Allora vi saluto per continuare il colloquio con Giosuè che è andato in cappella a pregare e con l’invito di rivolgerci a Maria.

Vergine Santa ed Immacolata,
Aiutaci a essere pronti nell’ascolto dell’altro ed attenti alla voce del Signore,
nella ricerca dell’amico.
Non sia la discriminazione di razza o di religion a guidare i nostri passi nella scoperta dell’amico.
Non ci sia distanza se l’altro che incontro è povero, o ammalato.
Donaci sensibilità per capire la solitudine degli anziani, delle vedove e la fragilità dei bambini. Ci commuovano e siano motivo di servizio e tempo di solidarietà.
Fa che non smarriamo mai il significato del nostro cammino tererno:
la luce gentile della fede illumini i nostri giorni nella scoperta dell’amicizia,
la forza consolante della speranza orienti i nostri passi nella ricerca del vero e del buono;
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore per tenere fissi i nostri occhi su Gesù fattosi uomo per essere vicino a tutti noi ed essere fonte di vera gioia.
Prega per noi, Madre della speranza. Amen. 

Vi saluta il vostro anziano amico Fr.Adolfo

10 Ottobre 2016 | 12:07
Tempo di lettura: ca. 3 min.
amicizia (20), india (72), lettera (23)
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