Circa 88 milioni di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura

2017-01-18 L’Osservatore Romano

Le iniziative contro lo spreco alimentare nell’Unione europea sono frammentate e intermittenti e la commissione non svolge pienamente il suo ruolo di coordinamento. Lo afferma in un rapporto la corte dei conti europea. Secondo i giudici, nonostante il tema sia discusso da anni nelle istituzioni europee e non solo, l’assenza di una definizione comune di «spreco alimentare» e di parametri condivisi per misurarlo, così come la presenza di barriere amministrative che limitano le possibilità di donazione, ostacolano un’azione coerente e chiara contro lo spreco di cibo a livello Ue. E le politiche che dovrebbero interessarsene, come quelle agricole, della pesca e dell’ambiente, continua la relazione, non agiscono in modo coordinato.

La corte dei conti europea rileva che va perso, o sprecato, un terzo degli alimenti. In cifre, in media ogni anno circa 88 milioni di tonnellate di alimenti finiscono nel cestino, e si stima che lo spreco alimentare complessivo nell’Ue salirà a circa 126 milioni di tonnellate entro il 2020, a meno che vengano prese ulteriori azioni o misure preventive. «La commissione Ue — si legge nel documento — dovrebbe quindi riflettere su come utilizzare le politiche esistenti per meglio lottare contro lo spreco alimentare»

19 Gennaio 2017 | 10:17
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