Chiusura Giubileo. Viganò: nasce Centro produzione audiovisiva

Presentata in Filmoteca Vaticana la copertura mediatica per il Concistoro e il rito di chiusura del Giubileo della Misericordia, il 19 e il 20 novembre prossimi. La Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede ha, infatti, illustrato i dettagli delle produzioni effettuate dal Centro Televisivo Vaticano e dalla Radio Vaticana, in collaborazione con Eutelsat, Globecast e Sony. Il servizio di Giada Aquilino:

(Papa Francesco) «È questa la porta del Signore»…
Era l’8 dicembre 2015 e Papa Francesco apriva la Porta Santa della Basilica Vaticana. Domenica prossima, 20 novembre, la chiusura del Giubileo straordinario della Misericordia, preceduto sabato 19 dal Concistoro per la creazione di nuovi cardinali. Dopo le sperimentazioni dell’anno scorso, si assisterà ora alle prime cerimonie papali della storia in diretta televisiva in Ultra HD, con l’aggiunta dell’High Dynamic Range (HDR). A presentare la copertura mediatica dei prossimi eventi, con una produzione e una distribuzione di massimo livello qualitativo, mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, che ha introdotto il nuovo Centro di produzione audiovisiva del Vaticano:

R. – E’ una fusione che permette di valorizzare quanto nella storia è stato fatto, sapendo che manteniamo vivi tutti i servizi. Nasce quello che è il Centro di produzione audiovisiva: nasce dalla confluenza del Centro Televisivo Vaticano e della Radio Vaticana, in particolare dei tecnici che seguono l’audio di produzione live del Papa. E già in questo evento della chiusura del Giubileo è un gruppo in essere, in sperimentazione. Il secondo gruppo che lavora insieme in quest’occasione, è il nuovo gruppo di Relazioni Internazionali, che valorizza sia quella parte della Radio Vaticana che si occupava dei rapporti con le radio di tutto il mondo, sia quella del Centro Televisivo Vaticano. E anche questo è un servizio che si implementa per la Segreteria per la Comunicazione. Siamo di fronte a un processo che prosegue secondo quanto ci hanno chiesto Papa Francesco e il Consiglio dei nove cardinali. E quindi non abbiamo più un insieme di media – di molti media – ma iniziamo a produrre in maniera «multimedia».

D. – Lei ha sottolineato: «Il Giubileo finisce, ma la misericordia no». Come coniugare il progresso tecnologico con le periferie esistenziali a cui ci richiama Papa Francesco?

R. – La riforma nasce anche proprio per una convergenza, oramai avvenuta, di tipo digitale. E proprio questa ci permette di non dimenticare le periferie, perché quella digitale è una tecnologia assolutamente poco costosa, che trova spazio oramai in quasi tutte le parti del mondo. Certo, ci sono alcune sacche ancora non raggiunte, ma queste saranno studiate caso per caso. Per esempio, stiamo creando dei collegamenti per avere la possibilità di «scaricare» le parole del Papa con le immagini in bassa definizione in alcune zone dell’India e dell’Africa. Però credo che – appunto – quell’esperienza importante della misericordia diventi la capacità, o almeno la responsabilità, di comunicare tenerezza e misericordia attraverso i media digitali.

Dodici le telecamere 4K dispiegate tra l’interno e l’esterno della Basilica di San Pietro, ha annunciato il direttore del Centro Televisivo Vaticano, Stefano D’Agostini, per rendere particolarmente «cinematografica» la ripresa della Porta Santa:

«Dobbiamo in qualche maniera interpretare, cioè dare delle visioni che coinvolgano, nel momento in cui il Santo Padre compirà l’atto della chiusura della Porta. C’è poi l’aspetto dell’integrazione del suono e del video in un’unica unità di produzione. Ci sarà inoltre una novità in questa celebrazione, dal punto di vista del suono: la Cappella Sistina eseguirà i canti dalla postazione della Basilica. Lì è stata predisposta una postazione di ripresa musicale assolutamente innovativa. Chi avrà la possibilità di partecipare attraverso il mezzo televisivo, potrà ascoltare per la prima volta un audio molto più ›immersivo’ dal punto di vista musicale».

Alla base dell’infrastruttura tecnologica allestita per le due cerimonie, l’impiego di strumenti in grado di coinvolgere anche le persone più lontane grazie ad immagini televisive dettagliate e ricche di colori, con l’HDR. Ce ne parla Benito Manlio Mari della Sony Europe e presidente di HD Froum Italia:

«L’HDR è un’evoluzione della televisione che porta informazioni più visibili all’occhio umano: e cioè che risponde al meglio alle capacità di percezione dei colori e della dinamica dei bianchi e dei neri dell’occhio. Se noi guardiamo insieme queste immagini – quando lo vedremo, il 19 e il 20, ce ne potremo accorgere – abbiamo la ›percezione’ di essere lì, di essere immersi nell’evento che stiamo vivendo, come se lo vivessimo in un sito reale. Ma non dobbiamo mai dimenticare che tutto questo vale al 50 per cento, perché il restante 50 per cento è rappresentato dall’audio, dal sonoro. La radio ha la grande capacità di trasportare l’audio, il sonoro, senza il quale un’immagine perde il suo ›appeal’ completamente. Quindi, anche per questi eventi, verrà fatta una ripresa particolarmente curata pure nella parte audio, proprio per essere abbinata a tale immagine così evoluta».

Nell’ambito delle attività sperimentali tese a migliorare il servizio alla Chiesa, il segnale arriverà via satellite anche nella Repubblica di San Marino, come spiega Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Turismo della Repubblica di San Marino:

«Partiamo con quella che è la trasmissione in diretta della chiusura della Porta Santa all’interno del nostro centro Kursaal: è un luogo dedicato ad eventi congressuali, a cui abbiamo invitato tutta la cittadinanza a partecipare, per consolidare questo sentimento comune che è decisamente presente all’interno del nostro Paese e nei cuori della nostra cittadinanza».

(Da Radio Vaticana)

16 Novembre 2016 | 06:00
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