Chiquitunga da ieri è la prima donna beatificata del Paraguay

«Camminando mano nella mano con lei, in questi 23 anni ho raccolto più di 5.000 testimonianze di grazie ricevute: cure di malati, persone che hanno potuto disintossicarsi, che hanno deciso di non abortire, che hanno trovato lavoro»: Nancy Melgarejo parla così all’Agenzia Fides di María Felicia Guggiari, detta Chiquitunga, giovane carmelitana scalza che a partire da ieri è la prima donna beata del Paraguay, terra dell’amato gesuita san Roque Gonzalez.
Le sorelle di Nancy, oggi Carmelitane, le fecero conoscere la storia di questa ragazza nata a Villarica il 12 gennaio 1925 e partita per il Cielo a soli 34 anni, dopo una vita di apostolato gioioso e 4 anni in convento ad Asunción. Entrata adolescente nell’Azione Cattolica, María Felicia (che in convento aggiunse «di Gesù Sacramentato» al suo nome) fu catechista e si dedicò con zelo alle opere di misericordia con malati e carcerati. La donazione personale, l’amore per il Signore, l’adorazione al Santissimo Sacramento e la gioia profonda e costante, sono le caratteristiche per le quali i Vescovi del Paraguay la dichiareranno patrona della gioventù.
Nancy illustra le tante manifestazioni di affetto e di fede che precedono la beatificazione. Lei stessa ha riunito in un libro recentemente pubblicato 51 testimonianze su «Chiquitunga» (così la chiamava affettuosamente il papà) fra le quali la sua: per complicazioni, la gestazione del primogenito, Lucas, era stata dichiarata incompatibile con la vita della madre, alla quale era stato consigliato di abortire.
Dopo l’intercessione di María Felicia, tutto andò per il meglio e Lucas nacque e crebbe sano. Da allora, Nancy Melgarejo ha dedicato la sua vita a Chiquitunga. «Le promisi che da allora in poi mi sarei occupata di farla conoscere al mondo. Abbiamo una santa che conosce tutto del Paraguay – le ingiustizie, i problemi, la corruzione, la povertà… – e vuole aiutarci e aiutare i giovani». Nancy é una missionaria: oltre a raccogliere le testimonianze, imita e diffonde l’apostolato e la spiritualità di Chiquitunga, ed ha formato un gruppo di persone che visitano carceri e malati portando il conforto della fede attraverso la sua venerazione e intercessione. Non manca chi, accompagnando qualche persona del gruppo, scopre la sua vocazione a questo servizio, anche se magari non frequentava molto i sacramenti. Una parola di Chiquitunga, una preghiera, il racconto di qualche episodio della sua vita, sono di aiuto per chi spesso ha dimenticato Dio e vive «senza sapere bene dove andare», in un certo vuoto esistenziale, secondo la Melgarejo.

Francesco e Chiquitunga

Grazie all’artista Koki Ruiz, l’enorme pala dell’altare della messa presieduta da Papa Francesco durante la sua visita al Paraguay nel 2015, realizzata con migliaia di elementi naturali come zucche, pannocchie e semi, portò il segno della venerazione per Chiquitunga, attraverso il lavoro di Nancy e di alcuni volontari che scrissero su 22.800 frutti di un piccolo cocco della zona che componevano la pala altrettante richieste di preghiere di fedeli a Maria Felicia. Ora, lo stesso Ruiz si è ispirato alla vita della futura beata per costruire la pala per la cerimonia di beatificazione con migliaia di rosari venuti da tutto il mondo (anche uno mandato dal Papa). E come non dimenticare Francesco che addita ai giovani del Paraguay il modello di vita di questa ragazza, nell’incontro che ebbe con centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze del paese, alla fine del suo viaggio apostolico del 2015.

Un’opera teatrale e un documentario sulla sua vita
Tra le manifestazioni di affetto e fede che testimoniano l’amore della gente per la prossima beata, elenchiamo l’opera teatrale sulla sua vita, realizzata con studenti, presentata in varie città del paese in febbraio, altri tre libri, tra cui il «Diario intimo» della stessa Maria Felicia e un documentario del noto regista Juan Carlos Maneglia intitolato «Gelsomini dell’anima». «Lei ci insegna ad accettare i disegni di Dio, ad imparare quali sono le cose che piacciono al cuore di Dio. Lei ci porterà ad essere semplici e piccoli come lei, e guiderà il nostro cammino verso Dio», conclude Nancy Melgarejo, per la quale l’attesa festa della beatificazione non è un punto di arrivo, ma un’inizio.

(Agenzia Fides/red)

Maria Felicia Guggiari Echeverría (1925 – 1959)
24 Giugno 2018 | 06:01
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giovani (724), testimonianza (234)
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