Chiese evangeliche d'Europa riunite a Basilea

Per la sua ottava assemblea generale l’Associazione delle Chiese evangeliche in Europa ha scelto di riunirsi dal 13 al 18 settembre in Svizzera, a Basilea. Vi fanno parte circa 100 Chiese da 30 Paesi europei e alcune latinoamericane. Accanto a temi di rilevanza teologica e di organizzazione ecclesiale, esse sono solite trattare di formazione, migrazioni, e mondo religioso ad ampio raggio. La conferenza centrale durante l’assemblea sarà tenuta dal fondatore di Sant’Egidio, Andrea Riccardi. Sant’Egidio lavora infatti da più di 50 anni in conformità con gli impegni che si vuole assumere anche  l’Associazione: aiuto ai poveri, mediazione, ecumenismo.

Oltretutto, durante l’Assemblea si vorrebbero porre le base per un serio dialogo con il Vaticano. Per fare questo,  ci sarà spazio per i discorsi officiali del Consiglio dell’Associazione e del cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.

«Sin dall’inizio il movimento ecumenico è stato un movimento di preghiera, un movimento di conversione ed un movimento missionario. Questi tre movimenti hanno contribuito considerevolmente al progresso compiuto dal movimento ecumenico negli ultimi cinquant’anni, e dovranno mantenere la loro vitalità anche nel futuro, se il movimento ecumenico vuole essere all’altezza delle sfide che l’attendono». Così si era espresso il cardinale proprio a maggio di quest’anno, indicando le linee guide per un proficuo dialogo ecumenico.

La novità dell’incontro basilese consiste nel fatto che, normalmente, il Vaticano finora per l’unità dei cristiani si è rivolto a «famiglie confessionali», come l’Alleanza mondiale delle Chiese riformate, la Federazione luterana mondiale, la Chiesa ortodossa. Un dialogo con questa nuova associazione è dunque in un certo senso una novità, poiché si tratta di dialogare con una realtà regionalmente delimitata e un gruppo dal punto di vista confessionale disomogeneo.

kath.ch/red