Chiesa coreana prega per la riuscita del vertice fra le due Coree

«La Chiesa coreana ha pregato e prega tanto per il dialogo fra le due Coree, e perché l’incontro di oggi abbia successo. Sono contento, molto contento». Così mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon, commenta all’agenzia AsiaNews l’imminente incontro fra due delegazioni coreane del Nord e del Sud domani nel villaggio di Panmunjom, all’interno della zona demilitarizzata. L’incontro di domani avviene dopo due anni di rotture e tensioni provocate dai continui lanci di missili da parte del Nord e dall’atteggiamento intransigente dell’ex presidente Park Geun-hye.

Premiata la costanza e la pazienza del Presidente Moon Jae-in

«A questo appuntamento – continua mons. You – siamo arrivati grazie alla pazienza e alla costanza del Presidente Moon Jae-in che non ha mai smesso di tenere aperta la porta all’incontro con il Nord, anche nei momenti di maggior tensione dei mesi scorsi. Moon ha anche incontrato Xi Jinping e ha rivisto con lui la questione del dispiegamento del sistema anti-missile Thaad, tanto criticato dalla Cina. E a differenza di quanto è successo con l’ex Presidente Park, hanno trovato un accordo».

La svolta grazie alle  Olimpiadi invernali di Pyeongchang

La svolta è avvenuta con l’invito di Moon a far partecipare gli atleti nordcoreani alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang e con l’accettazione del leader del Nord Kim Jong-un. Subito dopo l’annuncio, è stata riaperta la ›linea rossa’ fra Seoul e Pyongyang e poi si è fissata la data dell’incontro al 9 gennaio. Domani le delegazioni coreane parleranno delle Olimpiadi, ma il ministero dell’Unificazione ha detto oggi che cercherà di mettere a tema anche della possibilità di riprendere gli incontri fra le famiglie divise del Sud e del Nord.

In 60mila sperano di riabbracciare i parenti divisi tra i due Paesi

A causa della divisione fra le due Coree nel 1953, molte famiglie si trovano divise fra il Sud e il Nord e impossibilitate a frequentarsi. Al presente vi sono circa 60mila persone, sempre più anziane, che nutrono la speranza di poter vedere i loro parenti prima di morire. L’ultima riunione di famiglie si è tenuta nel 2015. «Quello delle famiglie – dice mons. You – è un tema straziante perché rende evidente tutta la storia di sofferenze che vi è nelle due Coree. In seguito speriamo che si possa riaprire la collaborazione industriale nel complesso di Kaesong e il turismo al monte Kumgang: sono tutte occasioni di incontro e di dialogo che permettono la crescita della fiducia e della collaborazione fra le due Coree».

Agenzia AsiaNews/VaticanNews

9 Gennaio 2018 | 07:10
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