Caritas Svizzera: aumentare gli investimenti nella cooperazione internazionale 2021-2024

In un comunicato, Caritas Svizzera fa sapere che per l’ennesima volta la Confederazione chiude l’esercizio con un’eccedenza miliardaria. È quindi giunta l’ora di investire di più nella cooperazione internazionale. Tra il 2021 e il 2024 Caritas prevede un netto aumento dei mezzi per gli aiuti umanitari e la cooperazione allo sviluppo.

Ieri il Consiglio federale ha presentato il bilancio per il 2019. Dopo aver realizzato delle eccedenze pari a oltre 2,5 miliardi di franchi già negli ultimi due anni, nel 2019 risulta nuovamente un’elevata eccedenza di 3,1 miliardi di franchi, a fronte degli 1,2 miliardi di franchi preventivati.
Queste eccedenze miliardarie sono da ricondurre anche ai risparmi a spese delle persone più povere nel mondo. A causa della riduzione del budget decisa dal Parlamento e dal Consiglio federale, dal 2017 al 2020 la cooperazione internazionale (CI) ha così avuto a disposizione circa mezzo miliardo di franchi in meno.

I mezzi per la cooperazione internazionale devono essere decisamente aumentati

Come emerge dal rapporto finale sull’attuazione della cooperazione internazionale 2017-2020 approvato oggi dal Consiglio federale, gli effetti della CI sono notevoli. Nel complesso aiuta a salvare vite, contribuisce a ridurre la povertà, permette di creare prospettive economiche e promuove la pace.
A breve, il Consiglio federale presenterà al Parlamento la strategia di cooperazione internazionale per il 2021-2024. Caritas Svizzera si aspetta che le eccedenze vengano impiegate per potenziare la futura cooperazione allo sviluppo.

Ogni giorno 850 milioni di persone soffrono la fame nel mondo

Nonostante i numerosi sviluppi positivi, le esigenze globali restano enormi. Molti problemi addirittura si acuiscono: fenomeni come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità stanno progredendo a ritmi minacciosi. Ogni giorno 850 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza. Più di due miliardi di persone non dispongono di un accesso affidabile all’acqua potabile e l’approvvigionamento idrico sta diventando sempre più problematico. In molti Paesi la repressione statale è in aumento e il margine di manovra della società civile è sempre più limitato.

Nell’era della crisi climatica l’aiuto allo sviluppo sta diventando ancora più rilevante e urgente. È uno degli strumenti chiave che consente alle popolazioni più indigenti di adattarsi alle devastanti conseguenze del riscaldamento globale nel Sud del mondo. Nella lotta contro l’imminente catastrofe climatica e nell’interesse della giustizia climatica globale, i Paesi industrializzati si sono impegnati già anni fa a stanziare nuovi fondi per il clima ai Paesi in via di sviluppo, in aggiunta a quelli già previsti per l’aiuto allo sviluppo. Purtroppo il Consiglio federale non adempie in alcun modo a questo obbligo con il presente messaggio.

Le azioni per il clima non devono andare a scapito della lotta alla povertà

In mancanza di un incremento degli aiuti finanziari da parte della Svizzera, le misure urgenti in materia di clima (allarme tempestivo e protezione civile, adattamento del territorio e ripristino degli habitat costieri, rimboschimento e tecnologie efficienti sotto il profilo energetico ecc.) andranno sempre più a scapito degli attuali compiti effettivi della cooperazione allo sviluppo, il cui obiettivo deve essere quello di ridurre la povertà e le disuguaglianze persistenti e contribuire a rafforzare la società civile, ad esempio promuovendo lo sviluppo rurale e l’agricoltura agroambientale, rafforzando la democrazia e lo Stato di diritto, sostenendo l’istruzione e la parità di genere o l’assistenza sanitaria.

20 Febbraio 2020 | 09:45
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