Il cardinale svizzero Kurt Koch
Chiesa

Card. Koch: «Le critiche a Papa Francesco? Bisogna andare oltre»

In un intervento alla televisione austriaca del 20 aprile scorso, il card. svizzero Kurt Koch ha messo bene in luce che «già sotto il Pontificato di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ci sono state delle divergenze d’opinione e delle critiche in seno alla Chiesa. La differenza è che le riserve contro il Papa argentino vengono oggi da un ambito tradizionale e non più progressista, come una volta. Oggi ogni Papa fissa le sue priorità». «Penso che dovremmo tutti guardare agli aspetti positivi che ogni Papa mette in evidenza e sostenerli», ha dichiarato il Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

Interrogato anche sui supposti intrighi soventemente attribuiti alla Curia romana, il presule ha affermato che, da quando vi lavora (9 anni), non vi si è mai confrontato e non li ha riscontrati. Ha altresì aggiunto che incontra regolarmente Papa Francesco «in un’atmosfera amichevole e aperta». Ha anche sentito dei cattolici argentini affermare che non hanno mai visto Bergoglio così contento. Papa Francesco si ritrova nel suo ruolo di Papa e si considera come il «parroco dell’intera Chiesa»; da qui la sua preoccupazione per la pastorale.

Abusi: intrapresi dei passi importanti

A proposito della perdita di credibilità della Chiesa dopo gli scandali degli anni e dei mesi scorsi, il card. Koch ha definito «comprensibili» le reazioni che si sono scatenate. Molte cose, ha detto, «sono davvero scioccanti». Come punti  importanti per affrontare questi casi, il presule ha citato «la cura delle vittime, un’attitudine di tolleranza zero verso questo crimine e una prevenzione efficace».

Papa Benedetto XVI aveva già fatto molto contro gli abusi, ha ricordato. Il summit sulla protezione dei minori, lo scorso febbraio in Vaticano, con i Presidenti delle Conferenze episcopali del mondo intero, ha molto contribuito a far prendere coscienza del problema; un problema, ricorda Koch,»che non è soltanto dell’Occidente», come è stato sostenuto.

Per un ecumenismo pratico

A proposito del campo di cui si occupa, l’ecumenismo, il card. Koch ha ricordato la preghiera di Gesù «perché tutti siano uno». Le molteplici divisioni, occorse in 2000 anni di storia della Chiesa, hanno reso più complesso portare avanti la testimonianza comune per Cristo. Ma c’è stato un netto miglioramento nel dialogo tra le Chiese. Oggigiorno l’ecumenismo gode di salute migliore che non in passato. Ne è un esempio l’impegno comune delle Chiese in favore dei migranti, laddove invece l’Europa è entrata in crisi. Si tratta di «un ecumenismo pratico».

cath/red

Il cardinale svizzero Kurt Koch
22 Aprile 2019 | 17:38
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