Chiesa

Il C9 fa un «check up», riforma dei media al traguardo e novità nella Commissione anti-abusi

Più che una sessione di lavoro, la ventiduesima riunione del C9 è stato «un check up» dell’organismo istituito dal Papa per aiutarlo nel progetto di riforma della Curia. «Come una revisione della macchina dopo 10mila km», sorride il portavoce vaticano Greg Burke, illustrando in Sala Stampa vaticana i temi affrontati in questi ultimi tre giorni da quello che ormai sarebbe più giusto definire un «C8» vista l’assenza del cardinale George Pell, da giugno in Australia per rispondere in Tribunale delle accuse di abusi sessuali su minori. 

 

E proprio di abusi si è parlato nel corso delle riunioni dei porporati – alle quali, eccetto stamane, è sempre stato presente il Papa – con l’intervento dell’arcivescovo di Boston, Sean O’Malley, che ha illustrato ai colleghi il lavoro compiuto con istituzioni e chiese locali dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori di cui è presidente. Proprio l’organismo oggi è tornato alla ribalta per le dichiarazioni dell’ex vittima inglese Peter Saunders che ha annunciato al The Tablet l’intenzione di dimettersi definitivamente perché, spiega: «Sono deluso che la Commissione non abbia fatto quello che io pensavo fosse stata creata per fare». Ma già lo stesso organismo, nel febbraio 2016, aveva sospeso il consulente britannico in seguito ad alcune accuse al vetriolo contro il cardinale Pell – giudicato «sociopatico» e insabbiatore di casi di abusi – decretando che prendesse «un periodo di aspettativa dalla sua partecipazione come membro per riflettere come egli possa contribuire nel modo migliore al lavoro della Commissione».

 

Saunders seguirebbe quindi le orme di un altro membro di spicco, l’irlandese Marie Collins, anche lei sopravvissuta, che l’1 marzo scorso ha lasciato di sua iniziativa l’organismo a causa della scarsa collaborazione di alcuni Dicasteri vaticani , come spiegava, continuando tuttavia a collaborare per alcune iniziative specifiche. In ogni caso, ha chiarito Greg Burke, a tre anni dalla costituzione della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, «tutti i membri sono in scadenza». La stessa Collins in un tweet scrive infatti: «Strana tempistica dato che il mandato scade per tutti i commissari tra quattro giorni, il prossimo 17 dicembre. Buona fortuna per il futuro, Pete». Per ora poco o quasi nulla si sa su una loro riconferma o su un eventuale ampliamento del team: «I membri hanno fatto proposte al Papa sulla futura composizione dell’organismo, che ora saranno studiate», ha chiosato Burke.

 

Oltre ad O’Malley, alle sessioni del C9 è intervenuto anche monsignor Dario Edoardo Viganò che ha presentato «l’ultimo tratto di strada della riforma» realizzata dalla Segreteria per la Comunicazione. Quindi, oltre all’organizzazione del Dicastero e delle differenti direzioni, da cui verrà elaborata la tabella organica poi sottoposta all’approvazione della Segreteria di Stato, anche il nuovo procedimento di produzione multimediale e il nuovo portale «Vatican News», che sarà presentato nei prossimi giorni in versione «beta» e che vede accorpate le funzionalità di tutti i media vaticani (dal 1° gennaio 2018 anche il gruppo della Tipografia Vaticana, di cui fanno parte L’Osservatore Romano e il Servizio Fotografico Vaticano).

 

Le diverse realtà saranno distinguibili da tre nuovi loghi «che rappresenteranno l’unità nella differenza», ha spiegato Burke. E ha chiarito che: «Il nuovo portale non è la riforma, ma certamente una prima espressione visibile e concreta». Al Papa e agli otto porporati consiglieri Viganò ha mostrato anche come sia stata finora rispettata la timeline dell’iniziale progetto di riforma delle comunicazioni, con le relative riduzioni di costi e personale (per quanto possibile).

 

Ascoltate poi le relazioni del prefetto del Dicastero per Laici, Famiglia e Vita, il cardinale Kevin Farrell, che ha parlato in particolare del rapporto del Dicastero con i giovani in vista del Sinodo 2018 e della Gmg di Panama, e dei due sottosegretari della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, padre Michael Czerny, Sj e padre Fabio Baggio, Cc. La Sezione, ancora sotto l’egida di Papa Francesco stesso, si occupa non solo della questione migratoria ma anche del traffico di esseri umani, emergenza per la quale si studiano strategie a livello globale, si raccolgono e codificano informazioni direttamente dalla base e si realizzano campagne sui social media «a favore di una narrativa positiva circa migranti e rifugiati». Tra le attività dell’ufficio anche la produzione di un documento (20 Action Points) in vista dei Global Compacts su migranti e rifugiati del 2018 e l’elaborazione di una strategia globale con i principali attori cattolici: Segreteria di Stato, Conferenze episcopali, Ong cattoliche e Congregazioni Religiose.

 

In parte le riflessioni del C9 si sono concentrate anche sul ruolo della Curia «come strumento di evangelizzazione e di servizio per il Papa e per le chiese locali». Poi sono state approfondite questioni relative a quattro Dicasteri: Clero, Evangelizzazione dei Popoli, Educazione Cattolica e Cultura. La prossima riunione del Consiglio si terrà nei giorni 26, 27, 28 di febbraio 2018.

Salvatore Cernuzio – VaticanInsider

13 Dicembre 2017 | 19:46
Tempo di lettura: ca. 3 min.
c9 (7), curia (19), riforma (41), riunione (2)
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