Africa

Boko Haram. Liberati 183 bambini

I problemi causati dai Boko Haram, l’organizzazione terroristica jihadista particolarmente attiva nel nord della Nigeria, causa a tutt’ora grossi problemi al Paese e molti drammi, ma ogni tanto giungono notizie positive. È infatti di ieri la notizia che a Maiduguri, nord-est della Nigeria, l’Esercito ufficiale ha liberato 183 bambini rapiti e schiavizzati dal gruppo. Un’operazione resa possibile da UNICEF, che da anni affianca le Forze Armate locali e dal 2017 ha supportato la reintegrazione economica e sociale di oltre 8.700 bambini rilasciati da gruppi armati, aiutandoli a rintracciare le loro famiglie, facendoli rientrare nelle loro comunità, offrendo loro supporto psicosociale, istruzione, formazione professionale e tirocini informali, ma anche opportunità per migliorare le condizioni di vita.

Purtroppo al lavoro di recupero di UNICEF ci sono spesso anche degli ostacoli, anzitutto perché la gente del posto tende a credere che i bambini si siano arruolati volontariamente per Boko Haram. Un pensiero naturalmente totalmente sbagliato, come spiega a VaticanNews Paolo Rozera, direttore di UNICEF Italia:

«L’errore che si fa forse per rapidità comunicativa, è definirli bambini-soldato dimenticando che sono bambini dai 7 ai 18 anni e che, contro la loro volontà, sono stati arruolati nelle bande armate. Vengono utilizzati – aggiunge – in diversi modi: o proprio per uccidere o in attività di supporto e sostegno a queste bande. A volte sono impiegati come messaggeri perchè rapidi, veloci e piccoli. Spesso e volentieri, usati come ‘fidanzati o fidanzate’ dei vari miliziani. Il grande lavoro – conclude Rozera – soprattutto dell’UNICEF locale, è quello di far capire ai militari delle forze armate che questi bambini sono vittime e che non hanno scelto di stare con i ribelli ma sono stati costretti».

VaticanNews/red

10 Luglio 2018 | 11:15
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