Bergoglio: il Sinodo ascolti i giovani per cambiare la Chiesa

«Mi hanno colpito le parole di quel giovane che il vescovo ha citato poco fa: «Ma davvero i vescovi credono che i giovani possano aiutare la Chiesa a cambiare?»», e «posso dire a lui e a tutti voi che questa domanda sta molto a cuore anche a me». Lo ha detto Papa Francesco parlando nell’Aula Paolo VI ai ragazzi della diocesi di Brescia. «Mi sta molto a cuore che il prossimo Sinodo dei vescovi, che riguarderà «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale», sia preparato da un vero ascolto dei giovani. E posso testimoniare che questo si sta facendo», ha spiegato. «Anche voi me lo dimostrate, col lavoro che sta andando avanti nella vostra diocesi – ha proseguito il Pontefice – e quando dico «ascolto vero» intendo anche la disponibilità a cambiare qualcosa, a camminare insieme, a condividere i sogni, come diceva quel giovane».

 

«Però anch’io ho diritto di fare delle domande, anch’io voglio farvi una domanda – ha detto ancora il Papa – Voi giustamente vi chiedete se noi vescovi siamo disposti ad ascoltarvi veramente e a cambiare qualcosa nella Chiesa. E io vi domando: voi, siete disposti ad ascoltare Gesù e a cambiare qualcosa di voi stessi? Se siete qui, io penso che sia così, ma non posso e non voglio darlo per scontato».

 

«Ognuno di voi ci rifletta dentro di sé, nel proprio cuore – ha quindi invitato – Sono disposto a fare miei i sogni di Gesù? Oppure ho paura che i suoi sogni possano «disturbare» i miei sogni? E qual è il sogno di Gesù? Il sogno di Gesù è quello che nei Vangeli è chiamato regno di Dio. Il regno di Dio significa amore con Dio e amore tra di noi, formare una grande famiglia di fratelli e sorelle con Dio come Padre, che ama tutti i suoi figli ed è pieno di gioia quando uno si è smarrito e ritorna a casa. Questo è il sogno di Gesù. Siete disposti a farlo vostro? Siete disposti anche a cambiare per abbracciare questo sogno?».

 

«Gesù è morto sulla croce per liberarci da questa schiavitù che non è esterna, ma interna a noi – ha detto quindi ai circa 3mila presenti -. Quanti di noi siamo schiavi dell’egoismo, o di attaccarsi alle ricchezze, oppure dei vizi? Sono schiavitù interne queste. È il peccato che ci fa morire dentro. Solo Lui, Gesù può salvarci da questo male, ma c’è bisogno della nostra collaborazione, che ognuno di noi dica: «Gesù, perdonami, dammi un cuore come il tuo, umile e pieno d’amore»».

 

Portando l’esempio dei santi, il Papa ha ricordato Francesco d’Assisi: «era un giovane pieno di sogni, ma erano i sogni del mondo, non quelli di Dio. Gesù gli ha parlato nel crocifisso, nella chiesetta di San Damiano, e la sua vita è cambiata. Ha abbracciato il sogno di Gesù, si è spogliato del suo uomo vecchio, ha rinnegato il suo io egoistico e ha accolto l’io di Gesù, umile, povero, semplice, misericordioso, pieno di gioia e di ammirazione per la bellezza delle creature».

 

«E pensiamo anche a Giovanni Battista Montini, Paolo VI – ha concluso – noi siamo abituati, giustamente, a ricordarlo come Papa; ma prima è stato un giovane, un ragazzo come voi, di un paese della vostra terra. Vorrei darvi un «compito a casa»: scoprire com’era Giovanni Battista Montini da giovane; com’era nella sua famiglia, da studente, nell’oratorio; quali erano i suoi «sogni»… Ecco, provate a cercare questo».

VaticanInsider

9 Aprile 2018 | 18:00
Tempo di lettura: ca. 2 min.
chiesa (579), giovani (724), sinodo2018 (100)
Condividere questo articolo!