Benedetto XVI: «Sono in pellegrinaggio verso Casa, circondato da amore e bontà»

La lettera, indirizzata a Massino Franco, è arrivata ieri mattina «Urgente a mano» alla sede romana del Corriere della sera, dal Monastero Mater Ecclesiae, il luogo all’interno del Vaticano, dove il Papa emerito si è ritirato dopo la rinuncia cinque anni fa.

«Caro Dott. Franco, – scrive Benedetto XVI – mi ha commosso che tanti lettori del Suo giornale desiderino sapere come trascorro quest’ultimo periodo della mia vita. Posso solo dire a riguardo che, nel lento scemare delle forze fisiche, interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa. E’ una grande grazia per me essere circondato, in quest’ultimo pezzo di strada a volte un po’ faticoso, da un amore e una bontà tali che non avrei potuto immaginare. In questo senso, considero anche la domanda dei Suoi lettori come accompagnamento per un tratto. Per questo non posso far altro – conclude Benedetto XVI – che ringraziare, nell’assicurare da parte mia a voi tutti la mia preghiera. Cordiali saluti, Benedetto XVI»

Il riconoscimento di una condotta esemplare tra Benedetto e Papa Francesco

«Quel riferimento al «lento scemare delle forze fisiche», la confessione di essere «interiormente in pellegrinaggio verso Casa», con la c maiuscola, e il «grazie» ai «tanti lettori» del Corriere che continuano a chiedere di lui: – commenta la missiva di Benedetto XVI Massimo Franco – sono poche parole misurate, che però trasmettono una grande profondità». Il giornalista del Corriere della sera sottolinea ” il riconoscimento di una condotta esemplare tra lui e papa Francesco in questi cinque anni. Una convivenza non regolata da nessuna legge; affidata soltanto al carattere di questi due personaggi così diversi, nonostante una sottolineatura, a tratti un po’ d’ufficio, della continuità tra i loro pontificati».

«Non era scontato che «due Papi» in Vaticano riuscissero a mantenere una personalità così distinta, senza per questo sovrapporsi o, peggio, trasmettere messaggi di divisione. Se per caso esistessero delle differenze, – conclude Massimo Franco – sono rimaste un segreto custodito tra di loro», (…) «un segno di forza spirituale e di umiltà, che sublima quando, rivolto a quanti continuano a interessarsi a lui, saluta con un tono quasi familiare: «Non posso fare altro che ringraziare»».

Roberto Piermarini – VaticanNews

8 Febbraio 2018 | 07:10
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