Il Papa durante la visita a Lesbo nel 2016.
Libri

Bartolomeo: quello di Papa Bergoglio è un pontificato «radicaleˮ

Come ha vissuto l’elezione di papa Francesco?

 

«Appena ho saputo la notizia, mi sono convinto che avrei dovuto partecipare alla messa inaugurale del suo pontificato. Mi è sembrato evidente che non si trattasse semplicemente di una grande cerimonia in San Pietro, ma che il primo atto liturgico del Papa annunciasse un’intimità di relazioni tra le nostre Chiese sorelle: la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa. Sono stato, per questo, profondamente colpito dal fatto di ricevere l’invito a partecipare alla celebrazione per scambiarci il tradizionale bacio della pace».

 

Lei ha dichiarato di aver avvertito «una confidenza intima» con Francesco fin dal momento della sua elezione.

 

«Mi è sempre stato chiaro che condividiamo preoccupazioni e priorità con il nostro fratello, papa Francesco. Entrambi perseguiamo il cammino verso l’unità tra i discepoli di Cristo in risposta alla preghiera di Cristo stesso che i suoi discepoli «siano una cosa solaˮ (Gv 17,21); entrambi siamo preoccupati delle conseguenze dell’ingiustizia sociale, sempre più diffusa perché sempre più ignorato è il comandamento sociale del Vangelo; insieme insistiamo sulla gravità del peccato di inquinare e distruggere l’ambiente, dono sacro e prezioso di Dio all’umanità».

 

Dopo la sua partecipazione alla messa di inizio pontificato, il suo rapporto con papa Francesco ha assunto tratti meno formali, con diversi incontri, per esempio, nella Residenza Santa Marta in Vaticano.

 

«Il nostro rapporto non può non includere i confini canonici e teologici tra le nostre Chiese, segnati e modellati da un intero millennio di divisione. Tuttavia il mio rapporto con papa Francesco è caratterizzato anche da una dimensione personale, che ha un ruolo vitale nel cammino di riconciliazione tra le nostre Chiese. Ci siamo incontrati ufficialmente in diverse circostanze, per esempio a Gerusalemme e a Istanbul, ma anche in modo meno ufficiale in molte altre occasioni (nella Residenza Santa Marta e ad Assisi). Abbiamo pubblicato diverse dichiarazioni congiunte su più temi, come la salvaguardia del creato, e abbiamo compiuto insieme anche gesti concreti di solidarietà verso i poveri e gli oppressi, come, per esempio, nei confronti dei profughi sull’isola greca di Lesbo o dei cristiani perseguitati in Medio Oriente».

 

Trova corrispondente la definizione del pontificato di Francesco come «rivoluzionario»?

 

«Il mondo secolare ama parlare di «rivoluzioneˮ, ma noi preferiamo usare la parola «radicaleˮ, perché il suo significato etimologico rimanda al ritorno alle radici o all’essenza del Vangelo. Non c’è niente di più radicale di un Dio che crea il mondo per amore; non c’è niente di più radicale di un Dio che si è fatto carne; non c’è niente di più radicale di un Dio che si identifica con i più vulnerabili; non c’è niente di più radicale di un Dio che giudica l’essere umano dal suo dare acqua agli assetati e cibo agli affamati. Ogni cristiano, e quindi ogni ministro ordinato, è chiamato a ricordare e a mettere in atto queste verità radicali. Papa Francesco ce lo ricorda. In questo senso possiamo certamente definirlo «radicaleˮ».

 

Nel novembre del 2014, la visita di Francesco a Istanbul. L’immagine destinata a passare alla storia è quella del Papa che si china per farsi benedire da lei. Se lo aspettava? Qual è stato il significato profondo di quel gesto?

 

«Non nascondiamo di essere rimasti sorpresi quando papa Francesco ha chinato il capo davanti a noi durante i Vespri alla vigilia della festa del patrono sant’Andrea, il 29 novembre 2014, al Fanar. Il potere dell’umiltà è sempre sorprendente. La nostra risposta di benedizione è stata un atto spontaneo di buona volontà e di benevolenza, l’unica risposta adeguata all’amore genuino. È importante ricordare che «benedire» (in greco: eulogia) implica «il parlare beneˮ degli altri. Per secoli le nostre due Chiese sorelle sono state segnate da ostilità e cattivi sentimenti reciproci. La benedizione è l’esatto contrario della maledizione. La nostra risposta al benevolente gesto del Papa è stata, quindi, una benedizione spontanea».

 

 

IL LIBRO

Alessandra Buzzetti – Cristiana Caricato, «Ho incontrato Francesco». Papa Bergoglio raccontato dai protagonisti del nostro tempo (Edizioni Paoline, pag. 200, 22 euro).

 

Tra gli intervistati: John Kerry, ex segretario di Stato americano; Abu Mazen, presidente dello Stato di Palestina; Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli; Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma; Carlo Petrini, fondatore di Slow Food; Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter.

Alessandra Buzzetti/Cristiana Caricato – VaticanInsider

Il Papa durante la visita a Lesbo nel 2016.
20 Ottobre 2017 | 12:10
Tempo di lettura: ca. 3 min.
bartolomeo (11), libro (126), Papa (1254)
Condividere questo articolo!