BANGLADESH – Donne cristiane all’opera contro la violenza, per affermare dignità e diritti

Dacca – «Le donne del Bangladesh subiscono tanta violenza durante la loro vita, che impedisce loro di realizzare la propria dignità e viola i loro diritti come esseri umani. La sottomissione nella vita quotidiana inficia la loro possibilità di partecipare all’istruzione e all’occupazione, limitando così le loro opportunità»: lo afferma all’Agenzia Fides la leader cristiana e attivista bengalese Maria Haldar, a margine di un seminario tenutosi a Dacca, dedicato al tema per «Combattere la violenza contro le donne».
«La violenza sulle donne in Bangladesh è profondamente radicata in un contesto storico, culturale, sociale e politico, e le strutture governative, le istituzioni sociali e la legge contribuiscono alla sua persistenza. La vasta gamma di violenze contro le donne nel Bangladesh comprende: violenza del partner, violenza domestica, abuso di minori, molestie sessuali, matrimoni precoci, traffico di esseri umani, mortalità infantile, omicidio e la violenza connesse alla questione della dote», rileva l’attivista.Partecipando alla recente conferenza a Dacca, organizzata dall’organizzazione ecumenica «Christian Conference of Asia» in partnership con il Consiglio Nazionale delle Chiese del Bangladesh, numerose attivisti della società civile e della comunità religiose hanno chiesto al governo di applicare la legge per porre fine alla violenza di genere nel paese. «Molte politiche e servizi governativi continuano a riflettere una tendenza sessista. Nonostante la protezione giuridica contro varie forme di violenza, i sistemi giuridici devono ancora superare barriere che ostacolano la riforma. Esistono carenze strutturali significative che impediscono alle donne di accedere alla giustizia», rimarca. «Anche istituzioni e norme religiose rafforzano relazioni di genere disuguali e contribuiscono alla violenza contro le donne», ha aggiunto.
Le comunità cristiane in Bangladesh intendono sostenere le iniziative ecumeniche delle donne per la prevenzione della violenza. A tal fine si è creata una apposita iniziativa ecumenica denominata «Ecumenical Women’s Action against Violence» . Sunila Ammar, alla guida di EWAV, nota a Fides: «Non vi sarà pace nelle nazioni dell’Asia finché c’è violenza contro le donne. Questa non è una battaglia femminista o ideologica, ma relativa al diritto e all’umanità. Molti uomini in tutto il mondo lavorano per promuovere i diritti delle donne». La EWAV inoltre rimarca che tra gli obiettivi Onu di sviluppo sostenibile vi è l’uguaglianza di genere e la promozione delle donne. Si invitano dunque i leader delle Chiese a essere consapevoli di questo necessario impegno e farsene carico, sensibilizzando istituzioni pubbliche e governi.

 

14 Giugno 2017 | 09:56
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