Internazionale

Asia Bibi: si attende ancora per la sentenza

La donna cristiana pakistana condannata a morte per blasfemia nel 2010 ed in carcere da quasi 10 anni sta attendendo l’esito del processo d’appello di ieri. Il collegio di tre giudici della Corte Suprema ha ascoltato le argomentazioni degli avvocati e, dopo un’udienza di circa tre ore, si è riservato di emettere la sentenza. Secondo la procedura solitamente seguita, il pool di magistrati riuniti in Camera di consiglio si prende il tempo necessario ad esaminare il caso e, com’è nelle sue prerogative, non ha reso noto il giorno in cui sarà emesso e pubblicato il verdetto, che il team di difesa valuta «in alcuni giorni».  I cristiani del Pakistan e del mondo intero pregano, nella speranza che la vicenda si sblocchi in modo favorevole alla donna.

L’udienza si è svolta in un clima di serenità e rigore giuridico. A presiedere il collegio giudicante è Mian Saqib Nisar, presidente della Corte Suprema del Pakistan, figura di garanzia che induce i legali della donna cristiana a nutrire un «cauto ottimismo» sull’esito del processo. Saiful Malook, il 63enne avvocato musulmano che rappresenta in aula Asia Bibi, ha potuto ribadire che «le prove sono del tutto insufficienti a giustificare una condanna». Malook ha avuto modo di smontare il castello accusatorio che ha incastrato Asia Bibi in quel fatidico 19 giugno del 2009.

 

10 Ottobre 2018 | 11:30
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