Arriva nelle sale cinematografiche ticinesi il Vangelo di Milo Rau

È in uscita il 16 dicembre 2021 nelle sale cinematografiche ticinesi il film del regista svizzero Milo Rau. Girato a Matera, luogo dell’ambientazione del famoso «Vangelo secondo Matteo» di Pier Paolo Pasolini (1964) e della «Passione di Cristo» di Mel Gibson (2004), il docufilm di Rau è interpretato da immigrati e braccianti che lavorano nelle campagne della Puglia. Un tentativo cinematografico che vuole trasporre la storia del Cristo nella difficile realtà sociale e politica delle campagne del Sud Italia per denunciare una condizione in cui i migranti, soprattutto provenienti dall’Africa, sono costretti a vivere: il caporalato spietato a cui sono sottoposti nei campi dove lavorano, senza diritti, pagati una miseria e – ancora – le deplorevoli condizioni igienico-sanitarie delle baracche del ghetto dove alloggiano. Il film di Rau denuncia tutto questo, attraverso la voce del protagonista, interprete di sé stesso e di Gesù: il sindacalista africano Yvan Sagnet. Sagnet – studente di ingegneria al Politecnico di Torino – ha vissuto in prima persona la situazione di raccoglitore di pomodori in quelle terre del Sud e oggi guida i migranti sfruttati a lottare per la loro dignità. Il Vangelo e la storia di Gesù si mescolano nel docufilm con la realtà dei migranti, le loro condizioni e storie personali. I volti e le vicende di questi profughi arrivati in Italia via mare, si intrecciano con i volti dei discepoli che seguono il Maestro. Il film non è su Gesù ma è con Gesù accanto ai migranti: prende a prestito il Vangelo e la vicenda di Cristo – come dichiara Sagnet stesso – per denunciare una condizione drammatica. Una scena è emblematica: la stessa violenza con cui i passatori trattano i migranti viene riletta nella violenza con cui i soldati flagellano il Cristo.

L’attualità del film alla luce del viaggio del Papa a Lesbos e dei migranti in Bielorussia

Un docufilm che vale la pena guardare per due ragioni: l’attualità, se pensiamo al recente viaggio di papa Francesco a Lesbos, dove con il Vangelo in mano Bergoglio ha rilanciato nel mondo la questione – attualissima e drammatica – dei diritti umani dei migranti. Basta solo pensare a cosa sta accadendo in questi gelidi giorni al confine tra Bielorussa e Polonia per interrogarsi sul valore dei diritti di ogni persona umana oggi.

Dal film la nascita di Casa Betania, progetto dell’Arcidiocesi di Matera Irsina per accogliere i migranti

La seconda ragione è che dall’azione reale di Sagnet e compagni è scaturito davvero un cambiamento di cui coprotagonista si è fatta anche la Chiesa cattolica del luogo: la nascita di «Casa Betania» a Serramarina di Bernalda, una casa di accoglienza per migranti nata in una struttura acquistata, ristrutturata e sostenuta dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina grazie ai finanziamenti concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Caritas Italiana. Inaugurato a inizio 2020 anche in risposta agli sgomberi del ghetto della Felandina, questo spazio è diventato una delle «Case della dignità» nate dal film, dando la possibilità a circa 40 migranti di vivere in un posto dignitoso, accogliente, in cui poter fare anche formazione e imparare un lavoro.

Cristina Vonzun

Il Docufilm di Milo Rau, Miglior Documentario Svizzero 2021, e accolto durante l’ultima edizione del FFDUL, uscirà in Ticino dal 16 dicembre 2021 al Lux art house di Massagno e al Cinema Otello di Ascona.

Segnaliamo inoltre che  sabato 18 dicembre a «Segni dei Tempi» su RSILa1 alle 12.05 e lunedì 20 dicembre alle 23,15 va in onda un servizio televisivo realizzato dal collega Paolo Tognina sul «backstage» del film. Mentre è disponibile un’intervista a Milo Rau, realizzata a suo tempo dalla trasmissione radiofonica ecumenica della RSI, Chiese in diretta.

16 Dicembre 2021 | 10:55
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