Internazionale

Angela Merkel ad Assisi il 12 maggio per ricevere la «Lampada della pace»

La cancelliera tedesca Angela Merkel, farà visita alla basilica di San Francesco d’Assisi il prossimo 12 maggio per ricevere in dono, dai frati del Sacro Convento, la Lampada della Pace di San Francesco per «la sua opera di conciliazione in favore della pacifica convivenza dei popoli». All’incontro, durante il quale la cancelliera terrà una lectio e risponderà alle domande di un gruppo di ragazzi, sarà presente anche il presidente uscente della Repubblica della Colombia e premio Nobel per la Pace, Juan Manuel Santos.

 

Il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, ha sottolineato nel corso di una conferenza presso l’associazione della Stampa Estera a Roma che la Lampada di San Francesco è «un dono che auspichiamo alimenti lo spirito programmatico dei governanti volgendolo sempre più alla ricerca del bene comune, dello sviluppo e dei rapporti tra i popoli sulla base di principi quali la cura della casa comune, la condivisione e l’integrazione». Quello di Assisi sarà «un riconoscimento e un motivo di riflessione», ha detto ancora padre Gambetti. «Di riflessione, perché la Cancelliera sarà invitata a parlare da uno dei luoghi più cari alla cristianità, insieme al presidente Santos che ricevette lo stesso riconoscimento l’anno precedente. Di confronto, perché ci saranno molti giovani ad ascoltarla e farle domande sulla loro Europa. Un’Europa che, lo vediamo, ha ancora tanta strada da fare per giungere ad una possibile «unità plurale». L’Europa deve confrontarsi con le luci e le ombre della sua storia e le difformità interne ed esterne, imparando ad accogliere l’altro e a superare le differenze».

 

La lampada «Luce di San Francesco» è stata donata nel corso degli anni a Lech Walesa (1981), al Dalai Lama, Giovanni Paolo II e madre Teresa di Calcutta (1986), Yasser Arafat (1990), alla premio Nobel per la pace irlandese Betty Williams (1995), al premio Nobel per la pace di Tiomr Est monsignor Carlos Felipe Ximenes Belo (1997), Mikhail Gorbacev (2008), Ingrid Betancourt (2009), Mohamed ElBaradei (2009), Benedetto XVI (2011), Shimon Peres (2013), Mahmoud Abbas (2014), Papa Francesco (2015) e da ultimo nel 2016 Juan Manuel Santos. Alla conferenza stampa di presentazione, l’ambasciatore della Repubblica di Colombia in Italia, Juan Rafael Mesa Zuleta ha assicurato che il presidente colombiano uscente (le elezioni per la scelta del suo successore si terranno il 27 maggio con ballottaggio il 17 giugno) «è molto contento di visitare nuovamente Assisi».

 

Nel corso degli ultimi anni Santos, protagonista dell’Accordo di pace con i guerriglieri, ha incontrato il Papa a Roma e lo ha accolto quando Francesco ha visitato la Colombia l’anno scorso. Prima di giungere in Italia il capo di Stato latinoamericano è atteso a Münster come ospite d’onore alla riunione dei cattolici tedeschi, il Katholikentag, per parlare ad una tavola rotonda intitolata «La pace e la riconciliazione sono possibili» insieme all’arcivescovo Luis Augusto Castro Quiroga. Merkel e Santos visiteranno prevedibilmente Assisi senza altri appuntamenti in Italia. Durante la presentazione, moderata dal direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, anche il Consigliere capo Ufficio stampa e Affari culturali dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede, Julian Roessler, ha detto che la cancelliera tedesca è «molto onorata» del riconoscimento.

 

In preparazione dell’evento del 12 maggio, ha peraltro reso noto il Sacro Convento, ad Assisi si terranno un dibattito sulla «crisi europea», il 21 aprile, e un secondo incontro il 3 maggio sulla «cooperazione nell’Europa che cambia». Il programma dettagliato della giornata sarà reso noto la prima settimana di maggio.

 

Le ragioni dell’incontro del 12 maggio, ha detto padre Gambetti nel corso del suo intervento, «non sono individuabili semplicemente nell’iniziativa del Sacro Convento che, all’interno del tema di quest’anno «differenze», invita tutti a dialogare sul presente e sul futuro dell’Europa, ma le ragioni affondano le radici molto lontano nel tempo, nella lettera che San Francesco scrisse ai «Reggitori di popoli» dove dice loro: «Considerate e vedete che il giorno della morte si avvicina. Perciò vi prego con tutta la riverenza di cui sono capace, che a motivo delle cure e preoccupazioni di questo mondo, che voi avete, non vogliate dimenticare il Signore né deviare dai suoi comandamenti»».

Iacopo Scaramuzzi – VaticanInsider

12 Aprile 2018 | 17:00
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