Aleppo: colpita la casa dei Gesuiti. Molti danni, nessuna vittima.

Sabato 10 dicembre, intorno alle sei del pomeriggio la casa dei gesuiti di Aleppo, non distante dal centro del Jesuit Refugee Service (Jrs) di Al-Azizieh, è stata oggetto di una serie di bombardamenti. Una delle bombe ha colpito il secondo e il terzo piano causando notevoli danni materiali ma nessuna vittima. Altri tre razzi, lanciati dalla zona Est della città, parte della quale risulta ancora in mano ai ribelli, sono caduti nelle immediate vicinanze. A riferirlo al Sir padre Sami Hallak, direttore dei progetti del Jrs di Aleppo. «Sabato sera c’è stato uno scambio di colpi tra esercito e ribelli, come accade da quando c’è la guerra. Abbiamo udito quattro esplosioni la prima a 50 metri da noi, la seconda, molto violenta, sul nostro monastero, tra il secondo e terzo piano, le altre sono avvenute nei pressi di edifici vicini al nostro. Si sono registrati molti danni materiali ma fortunatamente non abbiamo avuto vittime». Poteva, infatti, essere una strage, se le bombe fossero cadute di mattina, quando, dice il gesuita, «molti rifugiati, sfollati e abitanti della città vengono al nostro vicino centro di distribuzione per prendere un po’ di generi alimentari. Al momento delle esplosioni – continua padre Hallak – ero da solo nel monastero, mi sono gettato a terra per precauzione, mentre porte, vetri e finestre venivano divelte dai colpi. Subito dopo ho verificato l’entità dei danni e già la domenica mattina, con l’aiuto di volontari cristiani e musulmani, abbiamo cercato di riparare il possibile, evitando di rimettere vetri alle finestre ma coprendole con materiali diversi come tessuti meno pericolosi in caso di nuove esplosioni». Intanto proseguono i combattimenti tra esercito regolare che pare avere ripreso la quasi totalità della città, e i ribelli. «Sentiamo il rumore costante dei combattimenti» conferma il gesuita che definisce «catastrofiche» le condizioni di vita ad Aleppo Est.

(Agensir)

13 Dicembre 2016 | 12:09
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