Padre Eugenio Costa.
Ticino e Grigionitaliano

Addio a padre Eugenio Costa, gesuita, liturgista e musicologo

A uno a uno se ne vanno i «padri» del rinnovamento del canto liturgico: dopo Joseph Gelineau, Luigi Agustoni, Felice Rainoldi, è morto padre Eugenio Costa, gesuita, liturgista e musicologo.

Nato nella famiglia degli armatori Costa di Genova il 25 marzo 1934, dopo il lungo curricolo di studi propri dei Gesuiti si era addottorato in lettere moderne all’Università di Genova e in teologia a Parigi. Ordinato presbitero nel 1965, aveva aderito con entusiasmo, accanto a un altro gesuita: padre Joseph Gelineau, e a un prete diocesano di Lugano, don Luigi Agustoni, a dare forma e sapore alla riforma liturgica decisa dal Concilio Vaticano II (1962-1965) attraverso molte pubblicazioni, le edizioni «dalla Casa del Padre» di Torino e la rivista «Musica e Assemblea».
Oltre alle decine di collaborazioni editoriali (parlava correntemente inglese, francese, tedesco e spagnolo), diresse il Centro teologico di Torino e fu per un periodo a Milano parroco di San Fedele, la parrocchia del Manzoni. Collaboratore della revisione della Bibbia CEI, per il Nuovo Testamento dapprima e poi per i salmi (è l’edizione del 2008), tradusse con finezza gli innovatori testi lirici di Didier Rimaud, suo confratello. Molti presbiteri e laici della Diocesi di Lugano, in particolare Vincenzo Giudici, direttore del Coro della Cattedrale, gli debbono l’approfondimento delle scelte liturgiche e musicali in applicazione delle riforme dell’ultimo Concilio.
Era un critico fine, un compagno di esperienze entusiasmanti, della cui dolorosa fine, dopo anni di sofferenza sopportati nella Casa generalizia dei Gesuiti di Borgo Santo Spirito a Roma, doveva essere ultima responsabile, il 17 gennaio scorso, l’infezione da covid.

E.M.

Padre Eugenio Costa.
18 Gennaio 2021 | 10:43
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