Abusi: le pubbliche scuse degli arcivescovi alla guida della Chiesa d'Inghilterra

«Ci dispiace moltissimo per il modo vergognoso in cui la Chiesa si è comportata e ci impegniamo ad ascoltare, imparare ed agire per rispondere ai risultati del rapporto». Con queste parole i due arcivescovi alla guida della Chiesa d’Inghilterra, quello di Canterbury Justin Welby e quello di York Stephen Cottrell, si sono scusati pubblicamente alla vigilia della pubblicazione dei risultati dell’inchiesta di Stato sugli abusi. L’indagine è stata avviata nel 2015 e hanno investigato i vertici di varie istituzioni, tra le quali anche Westminster, per capire come gli abusi siano stati possibili e per suggerire strutture che prevengano il loro ripetersi. Il rapporto di oggi si occupa delle violenze commesse dal vescovo Peter Ball, morto lo scorso anno, e anche nella diocesi di Chichester dove, nelle parole usate dalla stessa inchiesta, «gli abusi erano così diffusi che erano diventati la norma». «Come Chiesa d’Inghilterra siamo pronti a sostenere ogni vittima e dobbiamo onorare il nostro impegno a cambiare», si legge nella lettera aperta dei due arcivescovi. «I sopravvissuti ci hanno detto che le parole senza azioni non hanno significato. Stiamo agendo ma siamo anche consapevoli che i nostri interventi sono arrivati troppo tardi e sono insufficienti». «Vi chiediamo di pregare per tutti coloro che saranno coinvolti dal rapporto di oggi e perché possiamo continuare a lavorare per una Chiesa che possa dirsi sicura per tutti», concludono Justin Welby e Stephen Cottrell.

Sir

7 Ottobre 2020 | 10:10
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