«A viso scoperto», l’ultimo romanzo di C. S. Lewis

A viso scoperto è l’ultimo romanzo di C. S. Lewis, l’autore delle celebri Cronache di Narnia. Pubblicato nel 1956, ottenne scarso successo di critica e lettori, nonostante Lewis lo considerasse la sua migliore opera narrativa.

Il romanzo è una personale rielaborazione del mito di Amore e Psiche narrato nell’Asino d’oro di Apuleio (II sec. d. C). Nel romanzo apuleiano un re ha tre sorelle, di cui la minore, Psiche, è talmente bella che viene venerata come una dea. Per questo attira su di sè l’invidia irosa di Afrodite e nessun essere umano osa chiederla in moglie. Amore, però, incaricato di punire la giovane per la sua bellezza, si innamora di lei e la salva, divenendone sposo, a insaputa però della stessa Psiche. Le sorelle, mosse da invidia per la condizione di beatitudine della sorella minore, convincono Psiche a scoprire l’identità del misterioso marito. Tale disobbedienza ad Amore, costerà a Psiche dure prove che, pur tuttavia, condurranno a un lieto fine. 

Lewis fu ossessionato da questo mito da quando ne venne a conoscenza negli anni dell’istruzione superiore. Ne tentò prima una rielaborazione poetica; in seguito, solamente molti anni più tardi, dopo un fine settimana trascorso in compagnia di suo fratello e della poetessa americana e futura sposa Joy Davidman, nascerà il romanzo, dedicato proprio alla moglie. 

L’opera è ambientata in un contesto diverso rispetto al modello apuleiano, da cui si distanzia con libertà, e presenta più livelli di lettura; è ricca di immagini poetiche e usa un linguaggio allegorico. La storia viene raccontata in prima persona da una delle sorelle di Psiche, chiamata Orual, arrivata ormai al termine della sua vita. 

Ci si può godere il livello letterale della favola, vissuta da personaggi descritti con una tale capacità di introspezione da parte dell’autore che essi rivivono, come fossero in carne ed ossa, davanti agli occhi di noi lettori.

Se si vuole invece approfondire le variazioni sul mito e il livello allegorico, è importante il confronto col saggio I quattro amori che Lewis scrisse quattro anni dopo il romanzo. 

A viso scoperto (edito da Jaca Book) è un’opera sull’amore, descritto in tutte le sue sfaccettature, nel cammino umanissimo di Orual. Dalla gelosia, dall’invidia o dalla possessività che vive nei rapporti familiari e nelle amicizie, la donna arriva al vertice del sacrificio, della purità e gratuità dell’amore divino, che le apre gli occhi, quando ormai è anziana, permettendole di vedere ciò che per gran parte della sua vita non ha visto. 

Cecilia Floris, docente liceo diocesano

27 Aprile 2020 | 18:31
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!