San Giovanni Paolo II
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7 semplici meditazioni sulla vita per quando si scia

Non c’è niente come l’euforia che si prova quando si raggiunge la vetta di una montagna ricoperta di neve fresca con gli sci ai piedi. Sembra di essere in cima al mondo, circondati dalla bellezza maestosa, dall’aria fresca pungente e da sentimenti di gioia – o trepidazione – mentre ci si accinge a intraprendere un viaggio sinuoso che potrebbe presentare anche qualche ostacolo (che qualcuno di voi potrebbe anche apprezzare molto).

Il vostro viaggio sugli sci è simile a quello della vita, solo compattato in un arco temporale molto più ristretto: la strada non è sempre chiara, e ce ne possiamo allontanare; il percorso potrebbe diventare ghiacciato, ci sono scelte da compiere… ma se abbiamo fiducia nelle capacità che Dio ci ha donato, ci muoviamo al nostro ritmo e ascoltiamo i consigli giusti arriveremo alla fine – a volte un po’ senza fiato e con la neve negli scarponi, ma ne vale la pena!

Forse la vera bellezza del fatto di sciare è che non è solo uno sport entusiasmante, ma anche un’attività spirituale. Un raro momento che combina un panorama calmo e del tempo da soli per guardarsi dentro. Potrebbe sorprendere che gli ultimi tre pontefici considerino lo sci come un momento per la riflessione. E allora, se amate la montagna, perché non riflettere su qualcuno di questi suggerimenti papali?

1. Cercate orizzonti più ampi

L’appassionato sciatore San Giovanni Paolo II sciava anche nove anni dopo essere stato eletto pontefice, indossando i suoi scarponi di pelle (sì, di pelle!) a 66 anni. Il «Temerario dei Monti Tatra», com’era noto affettuosamente, confessò che il suo unico lusso nella vita era stato un paio di sci della Head – ora considerati reliquie secondarie. Il suo amore per la montagna e per gli sport invernali ha portato allo svolgimento della Coppa Giovanni Paolo II a Wisla, in Polonia, in cui sacerdoti e seminaristi polacchi scendono in pista in tonaca (vale davvero la pena di guardare il video!)

 

Ma perché il papa amava tanto lo sci? Il suo Messaggio per l’XI Giornata Mondiale della Gioventù potrebbe offrire qualche indizio: «La strada che Gesù vi indica non è comoda; assomiglia piuttosto ad un sentiero che s’ inerpica sulla montagna. Non vi perdete d’ animo! Quanto più erta è la via tanto più in fretta essa sale verso orizzonti sempre più vasti». Giovanni Paolo II era noto per il fatto di non scegliere la via più semplice in montagna, decidendo di risalire con gli sci piuttosto che prendere lo skilift. Forse questo viaggio difficile fino alla vetta era il suo modo di cercare i propri orizzonti più ampi.

2. Ricordate quanto è vasto il mondo

Quando siete in cima e guardate la pista davanti a voi (o il tappeto di neve per tutti voi «fuoripista»), potreste avere la sensazione di sentirvi molto piccoli. Siamo dei puntini nel paesaggio e ci viene ricordato che il nostro posto sulla Terra è minimo se paragonato alle solide montagne sulle quali stiamo sciando – è una cosa che può schiacciare un po’.

Papa Benedetto XVI ce lo ha ricordato quando si è rivolto a una rappresentanza di maestri di sci dicendo che le montagne sono «un ambiente che, in modo speciale, ci fa sentire piccoli, ci restituisce la giusta dimensione del nostro essere creature, ci rende capaci di interrogarci sul senso del creato, di guardare in alto, di aprirci al Creatore».

3. Ricordate che potete farcela

Usate questo momento per ricordare che potete indossare i vostri sci, affrontare la discesa che vi sta davanti e uscirne sorridendo, e allora questo dice qualcosa di voi. Per papa Benedetto, lo sport «contribuisce a stimolare alcune capacità, ad esempio la costanza nel perseguire gli obiettivi, il rispetto delle regole, la tenacia nell’affrontare e superare le difficoltà». Ricordate solo di avere obiettivi realistici: uno sciatore novello non dovrebbe scegliere una pista nera il secondo giorno!

4. Concentratevi sulle vostre virtù

Quando papa Francesco si è rivolto l’anno scorso alla Federazione Austriaca di Sci, ha detto che lo sport rappresenta «impegno, perseveranza, determinazione, correttezza, solidarietà, spirito di squadra». Sono tutti valori che vi aiuteranno ad essere, in pista e anche nella vita quotidiana, la persona che volete diventare. Provate a considerare uno di questi valori per ogni discesa: nella prima, pensate a tutti gli impegni della vostra vita non come a dei pesi, ma come attività e rapporti a cui tenete. Nella seconda discesa della giornata contemplate la correttezza e così via. Vi sorprenderete di quanto possano schiarirvi la mente e riempire il vostro cuore poche discese di questo tipo!

5. Rispettate il vostro corpo

Parlando di correttezza, siamo realistici: se volate giù per la pista, il vostro corpo è esposto a ferirsi nell’arco di un secondo – uno scivolone e la vostra vacanza potrebbe essere terminata. Ascoltate il vostro corpo, se è stanco fate una pausa per una cioccolata calda o prendetevi qualche minuto per ammirare il panorama.

Come ha affermato papa Benedetto, «mediante l’attività sportiva, la persona comprende meglio che il suo corpo non può essere considerato un oggetto, ma (…) esprime se stessa ed entra in relazione con gli altri. In tal modo, l’equilibrio tra la dimensione fisica e quella spirituale porta a non idolatrare il corpo, ma a rispettarlo».

6. Fate attenzione agl altri

Lo sciatore fuoripista Giovanni Paolo II disse quando era ancora cardinale che «per un cardinale è indecoroso sciare male», ma forse questa regola si applica a tutti noi. Quando scendete giù per la pista, assicuratevi di esservi presi il tempo (e le lezioni) per farlo bene. Questo non solo vi aiuterà ad essere sicuri, ma eviterà anche che possiate provocare degli incidenti. In montagna non siete da soli, ed è importante tener sempre conto degli altri.

7. Godetevi la bellezza

E infine, prendetevi del tempo per guardare davvero la bellezza che vi circonda, senza limitarvi ad attraversarla. Ammirate i paesaggi, i colori e le formazioni rocciose, e ricordate che è nostro compito essere messaggeri della salvaguardia dell’ambiente e della bellezza del Creato, come ci ricorda giustamente papa Francesco.

(Aleteia.org)

San Giovanni Paolo II
22 Febbraio 2017 | 10:25
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