Mostra sulla Riforma in val Bregaglia
Dalla Bregaglia giunge notizia di un’interessante manifestazione culturale che segnaliamo in un momento in cui la valle vive giorni difficili a seguito della frana di Bondo.
Nel 500° anniversario della Riforma la Progrigioniitaliano Bregaglia ricorda infatti in una mostra allestita presso la Galleria «il Salice» a Castasegna l’influsso di lungo periodo dei grandi dibattiti religiosi del XVI secolo sulla cultura e sulla lingua di una valle sudalpina.
In Bregaglia gli atti ufficiali all’epoca erano redatti generalmente in latino e in tedesco. La lingua parlata era il bregagliotto, affiancato presumibilmente da dialetti alemannici e da varianti dei dialetti lombardi. Per i predicatori giunti da sud, in molti casi dall’Italia centro-meridionale, l’uso dei dialetti locali era escluso. Nei loro testi scritti essi ricorsero dunque all’italiano codificato da Pietro Bembo all’inizio del XVI secolo.
Ma come risolvere il problema della lingua parlata? Molti indizi indicano che per comunicare a voce con i bregagliotti gli esuli ricorressero allo stesso italiano che avevano adottato per i testi scritti. «In questo senso, la Bregaglia può essere considerata un laboratorio della comunicazione», osserva il linguista Sandro Bianconi. Attraverso libri antichi, registrazioni di prediche e orazioni cinquecentesche e secentesche, testi e immagini, la mostra curata dallo storico Andrea Tognina documenta il legame secolare tra riforma religiosa e identità linguistica in Bregaglia. Un legame che è stato all’origine di un patrimonio culturale e, in particolare, librario e documentale unico nel suo genere.
L’apertura della mostra è prevista per sabato 9 settembre alle ore 16.00.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 20 ottobre. Orari di apertura: martedì, giovedì e sabato, ore 16-18, oppure su richiesta (pgi@bregaglia.ch).
Fonte: PGI